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Turismo d’Avventura – Valutazione del Rischio in ambito escursionistico: Metodo delle tre Matrici<\/strong><\/span><\/p>\n
(Versione Beta)<\/strong><\/p>\n
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Area di riferimento: Speciale Turismo e Ambiente<\/a><\/strong><\/span><\/p>\n
Riassunto<\/strong><\/span><\/p>\n
Il Metodo \u00e8 costituito dal Calcolo del rischio in tre fasi.<\/p>\n
Dove T<\/strong> \u00e8 un fattore correttivo (amplificativo) che vale da 1 a 3 (amplificativo) che tiene conto dalla tipologia dei partecipanti e FR<\/strong>\u00a0un fattore correttivo che vale da 1 a 0.2 (riduttivo) che tiene conto delle misure, preventive, correttive e organizzative adottate.<\/p>\n
Il metodo presentato \u00e8 ancora nella sua versione di studio e richiede approfondimenti soprattutto di tipo statistico legati alle probabilit\u00e0 degli eventi pericolosi associati ai singoli luoghi interessati ai servizi escursionistici. Chiunque voglia collaborare a migliorare il metodo pu\u00f2 farlo inviando i propri contributi a info@aiptoc.it<\/p>\n
Il Metodo delle tre Matrici<\/strong><\/span><\/p>\n
Le Guide escursionistiche e le strutture che forniscono servizi di avventura in genere, dovrebbero sempre, come consigliato dalla norma UNI ISO 21101:2020 Turismo d\u2019avventura \u2013 Sistemi di gestione della sicurezza \u2013 Requisiti e dalla norma internazionale, ancora in fase di discussione (la \u201cISO\/CD 3021 \u2013 Adventure tourism \u2014 Hiking and trekking activities \u2014 Service requirements\u201d), compilare un inventario dei pericoli e dei rischi che andrebbe aggiornato periodicamente.<\/p>\n
Di seguito un elenco non esaustivo di situazioni in cui potrebbe essere opportuno effettuare una valutazione del rischio:<\/p>\n
I concetti di rischio e pericolo<\/strong><\/p>\n
Il concetto di rischio \u00e8 molto ampio e non riguarda unicamente il settore della sicurezza delle persone, l\u2019analisi del rischio (risk assessment) e la relativa gestione (risk management)\u00a0<\/em>\u00e8 ormai applicato in tutti i settori per svariate esigenze e non solo quelle relative agli ambienti di lavoro.<\/p>\n
Rivediamo ancora una volta la differenza che esiste tra \u201cpericolo\u201d, \u201cdanno\u201d e \u201crischio\u201d limitandoci comunque all\u2019ambito della sicurezza dei partecipanti e del team operativo interessato ad una escursione.<\/p>\n
Pericolo (P)<\/strong><\/p>\n
Potenziale fonte di lesione o danno alla salute (la vipera \u00e8 un pericolo)<\/p>\n
Danno (D)\u00a0<\/strong>(rischio\u00a0+ evento scatenante<\/em>)<\/p>\n
Qualunque conseguenza negativa derivante dal verificarsi dell\u2019eventi (il danno provocato dal morso di una vipera)<\/p>\n
Rischio (R)\u00a0<\/strong>(pericolo + esposizione)<\/em><\/p>\n
Combinazione della probabilit\u00e0 e della conseguenza (danno) del verificarsi di uno specifico evento pericoloso (il rischio di essere morsi da una vipera durante un evento escursionistico)<\/p>\n
Per ogni pericolo che interessa l\u2019ambito escursionistico andrebbe calcolato il rischio tenendo conto delle\u00a0probabilit\u00e0<\/strong>\u00a0di venire in contatto con situazioni di rischio (evento scatenante) e delle possibili entit\u00e0 del\u00a0danno<\/strong>\u00a0che i partecipanti o lo stesso personale del team operativo pu\u00f2 subire.<\/p>\n
Il rischio\u00a0R<\/strong>\u00a0pu\u00f2 essere ricondotto al prodotto di due grandezze probabilistiche\u00a0R = PxD<\/strong>:<\/p>\n
R = PxD\u00a0<\/strong>\u00e8 anche raffigurabile in un grafico avente in ascissa la gravit\u00e0 del danno atteso ed in ordinate la probabilit\u00e0 del suo verificarsi.<\/p>\n
<\/p>\n
\u00c8 possibile ridurre il rischio in modo significativo attraverso:<\/p>\n
Rivediamo il grafico precedente da un altro punto di vista.<\/strong><\/p>\n
Indichiamo con:<\/p>\n
Rc: Rischio calcolato<\/strong>\u00a0con la formula R=PxD (in questa fase non consideriamo, per semplificazione il fattore moltiplicativo T che vedremo invece pi\u00f9 avanti)<\/p>\n
Ra: Rischio accettabile<\/strong><\/p>\n
Rs: Rischio residuo<\/strong><\/p>\n
Nel grafico seguente, al fine di ricollegarci con i termini usati precedenti, indichiamo R1= Ra; R2=Rc; f=P e m=D<\/p>\n
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Come si pu\u00f2 vedere dal grafico, l\u2019obiettivo generale \u00e8, attraverso interventi di\u00a0prevenzione<\/strong>\u00a0e\u00a0protezione<\/strong>, ma anche attraverso adeguate\u00a0misure organizzative<\/strong>, di abbattere la curva del rischio, in modo da ottenere un rischio residuo che sia al disotto del rischio accettabile.<\/p>\n
Metodo delle tre Matrici<\/strong><\/p>\n
In questa sede verr\u00e0 presentato un modello di calcolo del rischio denominato \u201cMetodo delle tre Matrici\u201d<\/strong>\u00a0elaborato dal Centro Studi Helios in collaborazione con AIPTOC \u2013 Associazione italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.<\/p>\n
Il modello nasce per la valutazione dei rischi nel settore del Turismo d\u2019avventura in cui i servizi escursionisti rientrano, si adatta comunque a qualunque offerta turistica che vede il coinvolgimento di partecipanti e in luoghi che potrebbero presentare dei pericoli.<\/p>\n
Il Metodo \u00e8 costituito dal Calcolo del rischio in tre fasi.<\/p>\n
Dove\u00a0T<\/strong>\u00a0\u00e8 un fattore correttivo che vale da 1 a 3 (amplificativo) che tiene conto dalla tipologia dei partecipanti e\u00a0FR<\/strong>\u00a0un fattore correttivo che vale da 1 a 0.2 (riduttivo) che tiene conto delle misure, preventive, correttive e organizzative adottate.<\/p>\n
1) Calcolo di Ri: Rischio iniziale (Matrice PxD)<\/strong><\/p>\n
Il calcolo del rischio iniziale avviene applicando la classica Matrice del rischio<\/p>\n
Rivediamo le variabili che andranno a costituire la matrice\u00a0R=PxD<\/strong><\/p>\n
Definizione del valore di probabilit\u00e0 (P)<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n VALORE DI<\/strong>\u00a0<\/p>\n PROBABILIT\u00c0<\/strong><\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n \u2022 Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di pi\u00f9 eventi poco probabili per provocare danni\u00a0<\/p>\n \u2022 Non sono noti fatti analoghi verificatisi<\/p>\n \u2022 Il suo verificarsi susciterebbe incredulit\u00e0<\/p>\n \u2022 Frequenza di accadimento molto bassa<\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n \u2022 Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca probabilit\u00e0 per provocare danni\u00a0<\/p>\n \u2022 Sono noti solo rarissimi episodi analoghi gi\u00e0 verificatisi<\/p>\n \u2022 Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa<\/p>\n \u2022 Frequenza di accadimento bassa<\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n \u2022 Si sono verificati altri fatti analoghi\u00a0<\/p>\n \u2022 Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa<\/p>\n \u2022 Frequenza di accadimento media<\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n \u2022 Si sono verificati altri fatti analoghi\u00a0<\/p>\n \u2022 Esiste una correlazione diretta tra la situazione in esame ed il verificarsi del danno ipotizzato<\/p>\n \u2022 Frequenza di accadimento alta<\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n Per quanto riguarda il valore P, molto \u00e8 legato alla esperienza del Leader escursionista tenendo conto di volta in volta del contesto in cui ci troviamo. Se consideriamo ad esempio al pericolo costituito dalla vipera e la probabilit\u00e0 di incontrarla, il valore da dare a P \u00e8 zero se ci si trova in Sardegna e pu\u00f2 variare da tanti fattori in base alla zona oggetto della escursione ma anche in base alla stagione, alle temperature, al tipo di terreno incontrato durante il percorso, agli orari della giornata e cos\u00ec via.<\/p>\n Nel calcolo del valore P bisogner\u00e0 quindi tenere conto di molti fattori, tra cui:<\/p>\n Definizione del valore di gravit\u00e0 del danno (D)<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n VALORE DI<\/strong>\u00a0<\/p>\n DANNO<\/strong><\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n Bisogner\u00e0 tenere conto del possibile danno che pu\u00f2 derivare da un incontro o una esposizione con la fonte del possibile danno. Ad esempio, un morso di vipera o di un ragno altamente velenoso potrebbe in alcune circostanze, portare alla morte, da qui il consiglio di assegnare il valore massimo al parametro D per cui andrebbe messo 4.<\/p>\n Matrice del Rischio R=Probabilit\u00e0\/Danno<\/strong><\/p>\n La scelta effettuata in questo modello \u00e8 la seguente:Il risultato \u00e8 una matrice a 2 dimensioni R=PxD,\u00a0<\/strong>dove la valutazione numerica e cromatica del rischio permette di identificare la scala di priorit\u00e0 degli interventi da adottare.<\/p>\n R >9 Rosso -> rischio alto<\/strong><\/p>\n 6\u00a0<\/strong>\u2264\u00a0R <<\/strong>\u00a09\u00a0Arancione -> rischio medio alto<\/strong><\/p>\n 3\u00a0<\/strong>\u2264\u00a0R <<\/strong>\u00a06\u00a0Giallo -> rischio medio basso<\/strong><\/p>\n 1\u00a0<\/strong>\u2264\u00a0R <<\/strong>\u00a03\u00a0Verde -> rischio basso<\/strong><\/p>\n 2) Calcolo di Rc: Rischio calcolato (Matrice PxDxT)<\/strong><\/p>\n Consideriamo adesso la seguente variabile<\/p>\n Per il calcolo del valore correttivo bisogna distinguere i partecipanti come\u00a0partecipanti a rischio<\/strong>\u00a0(Es: presenza di patologie o con situazioni fisiche debilitanti, bambini, anziani, ecc.) e\u00a0partecipanti non a rischio<\/strong>. Inoltre, \u00e8 opportuno tenere conto della preparazione e informazioni ricevute che pu\u00f2 essere adeguata o meno.<\/p>\n Valore correttivo T legato ai Partecipanti<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n Valore\u00a0<\/p>\n Correttivo<\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n Nota: In questa fase si \u00e8 voluto dare, per semplificazione, un peso crescente da 1 a 3 in base alla classificazione appena data, uno studio pi\u00f9 approfondito sulla tipologia dei partecipanti potrebbe portare ad una assegnazione ancora pi\u00f9 mirata e variegata che tenga conto dei pesi diversi che possono assumere i casi individuati.<\/span><\/p>\n Il calcolo del rischio effettivo avviene applicando la classica Matrice del rischio il cui valore finale viene corretto da un fattore moltiplicatore\u00a0T\u00a0<\/strong>che va da 1 a 3<\/p>\n La formula Rc= PxDxT\u00a0<\/strong>indica il rischio calcolatoche tiene conto del fattore correttivo T<\/p>\n Come nella matrice classica\u00a0R=PxD,\u00a0<\/strong>la valutazione numerica (il cui valore finale dipender\u00e0 dalla correzione del fattore\u00a0T)<\/strong>\u00a0e cromatica del rischio permette di identificare la scala di priorit\u00e0 degli interventi da adottare.<\/p>\n Il risultato finale sar\u00e0 una matrice del rischio che si basa su 3 variabili: P, D e T, non essendo semplice la rappresentazione in 3D di tale matrice vediamo i vari valori che potranno assumere le singole celle della matrice bidimensionale PxD.<\/p>\n In base ai valori che pu\u00f2 assumente la variabile T, sar\u00e0 quindi possibile ottenere le seguenti tabelle finali.<\/p>\n <\/p>\n Come si pu\u00f2 notare il rischio calcolato aumenta al variare di T si va da T=1 (Partecipanti\u00a0non<\/strong>\u00a0a rischio adeguatamente preparati e informati) che vede una situazione invariata rispetto al calcolo iniziale a T=3 (Partecipanti\u00a0a<\/strong>\u00a0rischio\u00a0non<\/strong>\u00a0adeguatamente preparati o informati) che vede il rischio calcolato triplicarsi rispetto al calcolo iniziale.<\/p>\n 3) Calcolo di Rs: Rischio residuo (Matrice PxDxTxFR)<\/strong><\/p>\n Il calcolo del rischio effettivo avviene applicando la classica Matrice del rischio il cui valore finale viene corretto da un fattore moltiplicatore\u00a0T\u00a0<\/strong>che va da 1 a 3 e da un ulteriore fattore riduttivo\u00a0FR<\/strong>\u00a0che va da 1 a 0.2<\/p>\n Nel calcolo del rischio, R = PxDxT (Rischio = Probabilit\u00e0 X Danno X Tipologia di Partecipante), dovrebbe essere considerato un ulteriore fattore correttivo, in questo caso riduttivo \u201cFR\u201d, legato alla competenza, preparazione, e adozione di un sistema di gestione per la sicurezza da parte degli organizzatori delle escursioni.<\/p>\n Fattore riduttivo del rischio FR<\/strong>: a sua volta basato sulla valutazione dei seguenti parametri:<\/p>\n Per ognuno dei parametri\u00a0Prev, Prot, Comp e Org<\/strong>\u00a0daremo un valore che va da 0 a 0.2.<\/p>\n Valore correttivo legato alla Prevenzione<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n Valore\u00a0<\/p>\n Correttivo<\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n Valore correttivo legato alla Protezione<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n Valore\u00a0<\/p>\n Correttivo<\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n Valore correttivo legato alla Competenze<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n Valore\u00a0<\/p>\n Correttivo<\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n Valore correttivo legato alla Organizzazione<\/strong><\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n Valore\u00a0<\/p>\n Correttivo<\/p>\n<\/td>\n INTERPRETAZIONE DELLA<\/strong>\u00a0<\/p>\n DEFINIZIONE<\/strong><\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n <\/p>\n Nota: In questa fase si \u00e8 voluto dare, per semplificazione, un peso crescente da 0 a 0,2 in base alla classificazione appena data, uno studio pi\u00f9 approfondito potrebbe portare ad una assegnazione ancora pi\u00f9 mirata e variegata che tenga conto dei pesi diversi da associare alle diverse situazioni<\/span><\/p>\n La formula\u00a0FR = 1- (Prev+Prot+Comp+Orga)<\/strong>\u00a0costituir\u00e0 il Fattore di Riduzione FR. Si pu\u00f2 notare come il valore pu\u00f2 variare da FR=1 (minimo valore di riduzione) a FR=0,2 (massimo valore di riduzione). La proposta \u00e8 quella di non andare oltre lo 0.2 in quanto si parte dal presupposto che il rischio residuo, non possa mai, per un principio di prudenza, scendere al di sotto del 80% del rischio calcolato nella fase iniziale.<\/p>\n Il risultato finale sar\u00e0 quindi una matrice del rischio che si basa su 4 variabili: P, D, T, FR.<\/p>\n La formula\u00a0Rs (Rischio residuo) = R=PxDxTxFR\u00a0<\/strong>rappresenter\u00e0 il rischio residuo che dovrebbe essere, se possibile al di sotto del rischio accettabile Ra.<\/p>\n Vediamo una delle matrici viste in precedenza (il caso peggiore) come si trasforma nel caso in cui FR sia 0.2 (situazione ottimale dal punto di vista della prevenzione, protezioni, competenze e misure organizzative adottate.<\/p>\n <\/p>\n Come si vede dai colori, il rischio calcolato inziale si \u00e8 ridotto in modo notevole grazie ad adeguate misure di protezione, prevenzione, competenze del personale e organizzazione che adotta procedure specifiche. Ci\u00f2 che deve far riflette \u00e8 che il rischio esiste sempre. La cella rossa potrebbe significare, ad esempio che nonostante tutte le accortezze adottate o adottabili, se incontriamo una vipera e il morso riguarda una persona in condizioni debilitanti o bambino, il rischio rimane altissimo.<\/p>\n La metodologia della matrice a 4 variabili, si adatta a qualsiasi \u201cservizio di avventura\u201d potrebbe inoltre essere applicata in qualsiasi situazione che vede il coinvolgimento fisico di partecipanti, compreso le classiche offerte turistiche e culturali (es visita di un museo o di una localit\u00e0 turistica).<\/p>\n Cos\u00ec come nella matrice classica\u00a0R=PxD, <\/strong>la valutazione numerica (il cui valore finale dipender\u00e0 dalle correzioni dei fattori\u00a0T e FR)<\/strong>\u00a0e cromatica del rischio permette di identificare una scala di priorit\u00e0 degli interventi che l\u2019organizzatore della escursione (o il leader) dovr\u00e0 attivare al fine di ridurre i rischi durante il percorso escursionistico.<\/p>\n In conclusione possiamo quindi affermare che in ambito escursionistico pu\u00f2 quindi essere calcolato in base alla valutazione delle seguenti variabili:<\/p>\n Nota: Il rischio globale da considerare per una escursione non dovrebbe essere una media dei singoli rischi ma dovrebbe essere quello pi\u00f9 alto rilevato tra tutti i tipi di rischio valutati.<\/p>\n Ignazio Caloggero<\/p>\n Presidente AIPTOC – Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali<\/p>\n Area di riferimento: Speciale Turismo e Ambiente\u00a0\u00a0<\/a><\/strong><\/span><\/p>\n Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni<\/strong><\/a><\/span><\/p>\n\n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 1<\/strong><\/td>\n Improbabile<\/strong><\/td>\n \n 2<\/strong><\/td>\n Poco probabile<\/strong><\/td>\n \n 3<\/strong><\/td>\n Probabile<\/strong><\/td>\n \n 4<\/strong><\/td>\n Molto probabile<\/strong><\/td>\n \n \n
\n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 1<\/td>\n Lieve<\/strong><\/td>\n \n \n
2<\/td>\n Medio<\/strong><\/td>\n \n \n
3<\/td>\n Grave<\/strong><\/td>\n \n \n
4<\/td>\n Molto Grave<\/strong><\/td>\n \n \n
<\/p>\n
\n
\n \n 1<\/td>\n Partecipanti\u00a0non<\/strong>\u00a0a rischio adeguatamente preparati e informati<\/td>\n<\/tr>\n 1,5<\/td>\n Partecipanti\u00a0non<\/strong>\u00a0a rischio\u00a0non<\/strong>\u00a0adeguatamente preparati o informati<\/td>\n<\/tr>\n 2<\/td>\n Partecipanti\u00a0a<\/strong>\u00a0rischio adeguatamente preparati e informati<\/td>\n<\/tr>\n 3<\/td>\n Partecipanti\u00a0a<\/strong>\u00a0rischio\u00a0non<\/strong>\u00a0adeguatamente preparati o informati<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n <\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n
\n
\n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 0.2<\/td>\n Adeguata<\/strong><\/td>\n Adeguata e applicabile al Contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0,1<\/td>\n Migliorabile<\/strong><\/td>\n Prevenzione sufficiente ma migliorabile<\/td>\n<\/tr>\n 0,05<\/td>\n Non sufficiente<\/strong><\/td>\n Prevenzione non sufficiente al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0<\/td>\n Assente<\/strong><\/td>\n Nessuna prevenzione o inapplicabile al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n \n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 0.2<\/td>\n Adeguata<\/strong><\/td>\n Adeguata e applicabile al Contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0,1<\/td>\n Migliorabile<\/strong><\/td>\n Protezione sufficiente ma migliorabile<\/td>\n<\/tr>\n 0,05<\/td>\n Non sufficiente<\/strong><\/td>\n Protezione non sufficiente al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0<\/td>\n Assente<\/strong><\/td>\n Nessuna protezione o inapplicabile al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n \n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 0.2<\/td>\n Adeguata<\/strong><\/td>\n Competenze Adeguate e applicabili al Contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0,1<\/td>\n Migliorabile<\/strong><\/td>\n Competenze sufficienti ma migliorabili<\/td>\n<\/tr>\n 0,05<\/td>\n Non sufficiente<\/strong><\/td>\n Competenze non sufficienti al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0<\/td>\n Assente<\/strong><\/td>\n Nessuna competenza specifica in base al contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n \n DEFINIZIONE<\/strong><\/td>\n \n 0.2<\/td>\n Adeguata<\/strong><\/td>\n L\u2019organizzazione ha adottato un SGS o procedure per la gestione dei rischi legati al contesto adeguate e applicabili al Contesto di riferimento<\/td>\n<\/tr>\n 0,1<\/td>\n Migliorabile<\/strong><\/td>\n L\u2019organizzazione ha adottato un SGS o procedure per la gestione dei rischi legati al contesto ma risultano migliorabili<\/td>\n<\/tr>\n 0,05<\/td>\n Non sufficiente<\/strong><\/td>\n L\u2019organizzazione ha adottato un SGS o procedure per la gestione dei rischi legati al contesto che non sono sufficienti<\/td>\n<\/tr>\n 0<\/td>\n Assente<\/strong><\/td>\n L\u2019organizzazione non ha adottato nessun SGS o procedure per la gestione dei rischi legati al contesto<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n <\/p>\n
\n