Premessa

L’origine della saggezza è la definizione dei termini
(Socrate)

Lo sviluppo economico di un territorio è strettamente legato al suo sviluppo turistico, specialmente in un contesto in cui le nuove forme di turismo stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante. I “nuovi turismi” agiscono come catalizzatori dello sviluppo economico locale. Attraverso l’offerta di esperienze uniche e personalizzate, essi rafforzano il legame tra il patrimonio culturale e la comunità, generando effetti positivi sul piano economico, sociale e culturale.

Negli ultimi anni si è affermato un nuovo approccio alla fruizione del patrimonio culturale, caratterizzato da una crescente domanda di turismo integrato, con particolare attenzione a forme innovative come il Turismo Esperienziale, delle Radici, del Made in Italy, Religioso e dei Cammini. I turisti di oggi non si limitano più a visitare i luoghi, ma desiderano immergersi nella storia, nelle tradizioni popolari, nei prodotti tipici, nei miti e nelle leggende che definiscono l’identità delle destinazioni.

Si sta inoltre assistendo a un’evoluzione in chiave esperienziale delle offerte turistiche, anche nei settori storici come i viaggi, l’enogastronomia, la cultura e il benessere. Oggi si sente sempre più spesso parlare di Travel Experience, Dinner Experience, Wellness Experience, Guest Experience, Open Air Experience ed Event Experience.

Un elemento critico che potrebbe ostacolare uno sviluppo economico ottimale basato sul turismo esperienziale, nelle sue diverse forme, è la mancanza di formalizzazione degli aspetti cruciali: cosa sono le offerte esperienziali, a quali attività possono essere applicate, con quali strumenti e quali competenze devono avere i professionisti coinvolti. Una possibile soluzione è applicare i principi del Quality Management, che invita a partire dalla stessa definizione di Qualità Esperienziale. Il programma Quality Experience, partendo proprio da questa definizione, mira a individuare in modo formale e puntuale gli elementi che possono favorire uno sviluppo economico ottimale basato sul turismo esperienziale.

La Qualità Esperienziale

La norma ISO 9000: 2015 fornisce la seguente definizione:

 Qualità: Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche di un oggetto soddisfa i requisiti

Questa definizione si avvicina alla definizione da me utilizzata sin dal 2013:

 Qualità: Capacità di un insieme di caratteristiche inerenti a un’entità di confermare le aspettative ad essa riferibili da tutte le parti interessate

possiamo adattare questa definizione al concetto di qualità esperienziale.

Qualità esperienziale: Capacità di un insieme di caratteristiche inerenti a un’attività esperienziale di confermare le aspettative ad essa riferibili da tutte le parti interessate

A partire da questa definizione, emerge la necessità di identificare i seguenti aspetti in relazione al concetto di qualità esperienziale:

  • Le attività esperienziali (A Cosa): Il contesto a cui si applica la qualità, rappresentato dal Repertorio delle Attività Esperienziali.
  • Le parti interessate (A Chi): Coloro che esprimono le aspettative o i bisogni. Semplificando, possiamo riferirci ai fruitori delle offerte esperienziali, quali clienti, utenti, turisti, visitatori, ospiti o partecipanti.
  • Le caratteristiche (Con che cosa): I fattori della qualità esperienziale, ovvero gli elementi che devono essere applicati per soddisfare le aspettative delle parti interessate, definiti nei Principi Esperienziali.
  • I professionisti (Chi): Le principali figure professionali coinvolte e le competenze necessarie per l’erogazione delle offerte esperienziali. Identificare i ruoli chiave e le competenze specifiche richieste è essenziale per garantire che l’esperienza soddisfi le aspettative delle parti interessate. Compiti e Competenze professionale sono definiti nel Repertorio Professionisti delle Esperienze.

Ho applicato il principio di semplificazione alla definizione di partenza, sia in relazione alle “entità” (che dovrebbero comprendere anche l’organizzazione, i processi e le risorse coinvolti nell’offerta esperienziale) sia in riferimento alle parti interessate, che vanno oltre i fruitori diretti dell’offerta esperienziale. Per chi desidera approfondire questi argomenti, è possibile visitare la pagina dedicata “Elementi di Quality  Management”.

Il programma Quality Experience, partendo proprio dalla definizione di “Qualità Esperienziale”  si sviluppa su tre direttrici tra loro profondamente legate:

  • Repertorio delle Attività Esperienziali (A cosa): Identificazione e classificazione delle diverse attività a cui è possibile applicare il concetto di  “offerta esperienziale”
  • Principi Esperienziali (Con Che Cosa):  Trasformazione dei principi esperienziali in indicatori misurabili, tenendo conto della specificità delle attività indicate nel Repertorio delle Attività Esperienziali.
  • Repertorio Professionisti delle Esperienziali (Chi): Individuazione e definizione dei profili professionali incentrati sulle competenze espresse in termini di Conoscenze, Abilità, Responsabilità e Autonomia.

Nota: Il Repertorio Professionisti delle Esperienze è in stretta correlazione con un progetto più ampio che mira a definire standard condivisi delle competenze professionali basati sugli standard EQF, ECVET e ANPR. E’ opportuno chiarire che l’obiettivo non è la certificazione dei professionisti che pur se auspicabile, rimane un atto volontario ma individuare schemi uniformi, trasparenti e riconoscibili a livello nazionale e internazionale. Per approfondimenti su tale aspetto si veda la Rete delle Competenze (RdC)

L’adesione al programma o alla Rede delle Competenze (RdC) non comporta alcun obbligo o impegno economico e ha un valore esclusivamente scientifico e culturale. per ulteriori informazioni info@aiptoc.it

Per i dettagli si vedano le schede di approfondimento nella pagina dedicata al programma che si trova nel sito Itinerari Esperienziali

Programma Qualità Esperienziale