Nuovi Turismi Archivi - AIPTOC https://www.aiptoc.it/category/sistema/nuovi-turismi/ ASSOCIAZIONE ITALIANA PROFESSIONISTI DEL TURISMO E OPERATORI CULTURALI Tue, 18 Jun 2024 13:28:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 Manager del Turismo del Made in Italy https://www.aiptoc.it/manager-del-turismo-del-made-in-italy/ Mon, 10 Jun 2024 12:50:28 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=6690 L'articolo Manager del Turismo del Made in Italy proviene da AIPTOC.

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Manager del Turismo del Made in Italy: Schema di riferimento

Schema C) Professione non regolamentata.

Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

Lo schema è messo a disposizione di tutti gli stakeholder della filiera turistico culturale al fine di raccogliere commenti e elementi utili a migliorarne i contenuti. Tutte le parti interessate sono invitate a migliorare lo schema inviando i loro contributi a info@aiptoc.it

Descrizione

PTUMN13: Manager del Turismo del Made in Italy (Artigianato Artistico) (V Liv. EQF)

Il Manager del Turismo del Made in Italy è una figura professionale che si occupa di sviluppare e gestire itinerari turistici focalizzati sull’eccellenza dell’artigianato artistico italiano.

Il Manager del Turismo del Made in Italy è un professionista dotato di un elevato livello intellettuale e di specifiche competenze nel settore del Turismo del Made in Italy. Questa figura si distingue per la sua capacità di ideare, progettare, sviluppare, gestire e comunicare itinerari turistici focalizzati sull’eccellenza dell’artigianato artistico italiano. Svolge un ruolo cruciale nella promozione e valorizzazione di queste offerte, apportando innovazione nel campo.

Le attività di un Manager del Turismo del Made in Italy includono:

  • Creazione di Itinerari: Sviluppare percorsi turistici che evidenziano l’artigianato artistico italiano.
  • Collaborazione con Artigiani: Lavorare con artigiani locali per incorporare le loro opere e tecniche nei tour.
  • Ricerca e Sviluppo: Condurre ricerche sul mercato per identificare nuove opportunità e tendenze nel turismo legato al Made in Italy.
  • Formazione e Educazione: Organizzare eventi formativi o seminari per aumentare la consapevolezza e l’apprezzamento del Made in Italy.

Questa figura è contigua ma non identica alla figura professionale Operatore del Turismo del Made in Italy. 

La differenza principale tra “Operatore del Turismo del Made in Italy” e “Manager del Turismo del Made in Italy” è:

  • L’Operatore del Turismo del Made in Italy è tipicamente un artigiano che promuove direttamente la propria arte e mestiere all’interno del settore turistico. Questa figura crea esperienze uniche che permettono ai turisti di scoprire e apprezzare direttamente l’artigianato artistico italiano.

  • Il Manager del Turismo del Made in Italy si occupa invece di sviluppare e gestire itinerari turistici che mettono in risalto l’artigianato artistico italiano, lavorando in collaborazione con vari artigiani. Questa figura ha un ruolo più ampio nella progettazione, organizzazione e promozione di percorsi turistici.

Normativa di riferimento

  • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate (Italia)

Compiti e attività specifiche

Nell’assegnazione dei compiti, è stata effettuata la seguente distinzione:

  • Compiti fondamentali: compiti indispensabili 
  • Compiti facoltativi: compiti aggiuntivi ai fondamentali che sono a discrezione del singolo professionista

Compiti fondamentali e attività specifiche 

  • T1: Valutare i bisogni e le aspettative turistiche (domanda turistica)
  • T2: Analizzare il Contesto della offerta turistica del Made in Italy
    • T2.1 Individuare e Analizzare la normativa di settore
    • T2.2 Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate: interne/esterne)
    • T2.3 Individuare e Analizzare le attrazioni (Patrimonio Turistico)
  • T3: Analizzare costi e benefici ed effettuare l’analisi dei rischi (Risk Management)
  • T4: Progettare l’offerta turistica del Made in Italy
  • T5: Comunicare l’offerta turistica  del Made in Italy
  • T6: Realizzare l’offerta turistica del Made in Italy
    • T6.1: Pianificare le attività dal punto di vista qualitativo e operativo
    • T6.2: Gestire le risorse economiche (budget)
    • T6.3: Coordinare le risorse umane (staff)
    • T6.4: Garantire la corretta esecuzione dell’offerta turistica 
    • T6.5: Verificare e controlla la conformità alla normativa vigente applicabile
    • T6.6: Monitorare la qualità dell’offerta turistica
  • T7: Migliorare l’offerta turistica (miglioramento continuo)
  • T8: Valutare le offerte turistiche del Made in Italy
  • T9: Innovare le offerte turistiche del Made in Italy

 Compiti facoltativi 

  • T10: Effettuare Formazione in materia di Turismo del Made in Italy 
  • T11: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei propri clienti

Criteri di Valutazione del profilo

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

  • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE e almeno sei mesi, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Laurea magistrale e almeno un anno, anche non continuativo, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Laurea triennale e almeno due anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno cinque anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Almeno 10 anni di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla competenza in oggetto

Schema Aggiornato: Manager del Turismo del Made in Italy: Schema di riferimento 

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Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV https://www.aiptoc.it/accompagnatore-escursionistico-atv-utv/ Fri, 07 Jun 2024 15:45:50 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=12067 L'articolo Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV proviene da AIPTOC.

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Accompagnatore Escursionistico ATV/UTVSchema di riferimento

Schema D) Professione non regolamentata (schema provvisorio)

Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

Descrizione

PTU13/P14 : Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV (V Liv. EQF)

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale, in grado di accompagnare persone singole o gruppi in percorsi con con veicoli ATV(All-Terrain VehicleQuad -) e UTV( side by side vehicle), illustrandone, in linea generale, gli aspetti naturalistici, ambientali, antropologici e culturali del territorio.

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV è essenzialmente una guida escursionistica specializzata in ATV/UTV che possiede competenze specifiche per svolgere attività di:

  • Progettazione, Organizzazione, Comunicazione, Realizzazione e Miglioramento inerenti alle offerte escursionistiche con con veicoli ATV(quad) e UTV( side by side vehicle) in relazione alle caratteristiche degli utenti e delle diverse tipologie di terreno
  • Assistenza tecnica sui veicoli funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
  • Supporto ad eventuale attività di didattica di: educazione ambientale e turismo sostenibile.

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV ha una profonda conoscenza del proprio territorio con particolare riferimento agli aspetti naturali, ambientali, culturali ed enogastronomici al fine di individuare e predisporre gli itinerari di interesse  organizzando e realizzando le escursioni in massima sicurezza e con protezioni idonee alla tipologia di escursione e adeguato equipaggiamento degli escursionisti.

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV possiede adeguate competenze sulle tecniche di guida, di base ed avanzate e quelle necessarie per insegnare ad usarli nel migliore dei modi nelle situazioni tipiche della guida su percorsi stradali ordinari che sconnessi e a bassa aderenza

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV riesce a conciliare la conoscenza del Patrimonio Culturale del proprio territorio con percorsi individuati anche al fine di approfondire la conoscenza di elementi di identità locali non solo dal punto di vista naturalistico ma anche antropico, storico e culturale.

 

L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV può svolgere le attività sia per conto proprio (lavoro autonomo) sia per altre parti interessate in qualità di Esperto/Consulente

Normativa di riferimento

A livello nazionali non vi sono norme specifiche che regolano la professione per tale attività professionale. E’ sottinteso che L’ Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV deve essere in regola con la normativa autorizzativa territoriale laddove esistente.

  • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate

Compiti e attività specifiche

Compiti fondamentali e attività specifiche 

  • Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza per il settore di riferimento (domanda)
  • Individuare scopo, obiettivi e tipologia dell’offerta (Es: percorsi classici, percorsi didattici, percorsi tematici culturali, percorsi tematici culturali , ecc.)
  • Individuare e Analizzare la normativa di settore
  • Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate: interne/esterne)
  • Individuare e Analizzare le attrazioni (Patrimonio Naturale, Ambientale, Culturale ed Enogastronomico)
  • Progettare l’Offerta escursionistica
  • Comunicare l’offerta escursionistica
  • Realizzare l’offerta escursionistica
  • Pianificare le attività dal punto di vista qualitativo, operativo e della prevenzione dei rischi
  • Guidare in sicurezza il gruppo lungo l’itinerario prestabilito
  • Garantire il corretto svolgimento delle escursioni
  • Verificare e controllare il rispetto della normativa vigente applicabile
  • Monitorare la qualità del servizio
  • Fornire assistenza tecnica sui veicoli funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
  • Conoscere i veicoli ATV/UTV nelle loro diverse tipologie e saper insegnare ad usarli nel migliore dei modi nelle situazioni tipiche della guida su percorsi
    stradali ordinari che sconnessi e a bassa aderenza,
  • Conoscere e saper utilizzare le mappe e le carte geografiche e gli strumenti di navigazione.

Compiti facoltativi

  • CF1:Effettuare in prima persona interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore
  • CF2: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei propri clienti

Nota: L’aspetto facoltativo CF1 è legato alla presenza, nel team di accompagnatori dell’escursione, di una figura in possesso delle competenze per effettuare interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore (competenze dimostrate dal possesso del certificato rilasciato a seguito della frequenza di un corso di primo soccorso BLS erogato da enti autorizzati). Nel caso la Guida  sia l’unico componente del team di accompagnatori, il compito T8 diventa obbligatorio.

La competenza del compito CF1 può essere messa a disposizione anche da altri componenti del team di accompagnatori laddove la richiesta dell’utenza lo preveda.

Criteri di Valutazione del profilo

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
  • Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

Dato che la figura professionale non è organizzata in un ordine o collegio, i requisiti possono variare in base all’Associazione Professionale di riferimento o ad altri criteri stabiliti dalle singole parti interessate. Di seguito i requisiti adottati da AITOC- Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.

Requisiti di accesso alla figura professionale 

  • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy  (MIMI ex MISE) e abbiamo dato evidenza di esperienza sul campo di mostrabile da: almeno tre mesi continuativi, anche non continuativi di tirocinio operativo con sei attività di affiancamento con Accompagnatori riconosciuti da una Associazione ex Legge 4/2013, oppure attraverso evidenza operativa a comprovata da almeno otto escursioni in piena autonomia nella qualità di Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV

Oppure

  • Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti e le modalità di valutazione siano conformi al presente standard e abbiamo dato evidenza di esperienza sul campo di mostrabile da: almeno almeno 3 attività di affiancamento con Guide Cicloturistiche riconosciute da una Associazione ex Legge 4/2013 oppure attraverso evidenza operativa a comprovata da almeno otto escursioni in piena autonomia nella qualità di Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV

Oppure

  • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy  (MIMI ex MISE)  purché riferenti alla figura professionale in oggetto e aver ottenuto Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale ai sensi della legge 4/2013

Oppure

  • Diploma di scuola secondaria di secondo grado  e almeno un anno, anche non continuativo, di comprovata esperienza lavorativa o professionale riferibile alla competenza in oggetto.

Oppure

  • Almeno 2 anni di comprovata esperienza lavorativa o professionale come Accompagnatore Escursionistico ATV/UTV 

 

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Guida Escursionistica Fluviale https://www.aiptoc.it/guida-escursionistica-fluviale/ Fri, 07 Jun 2024 15:40:49 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=12063 L'articolo Guida Escursionistica Fluviale proviene da AIPTOC.

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Guida Escursionistica Fluviale: Schema di riferimento

Schema D) Professione non regolamentata  (schema provvisorio)

Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

Lo schema è messo a disposizione di tutti gli stakeholder della filiera turistico culturale al fine di raccogliere commenti e elementi utili a migliorarne i contenuti. Tutte le parti interessate sono invitate a migliorare lo schema inviando i loro contributi a info@aiptoc.it 

Descrizione

PTU13/P6: Guida Escursionistica Fluviale (VI Liv. EQF)

La Guida Escursionistica Fluviale è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale, in grado di accompagnare persone singole o gruppi in percorsi fluviali, illustrandone, in linea generale, gli aspetti naturalistici, ambientali, antropologici e culturali del territorio.

La Guida Escursionistica Fluviale è essenzialmente una guida escursionistica specializzata in turismo fluviale che possiede competenze specifiche per svolgere attività di:

  • Progettazione, Organizzazione, Comunicazione, Realizzazione e Miglioramento inerenti alle offerte escursionistiche associate a itinerari fluviali in relazione alle caratteristiche degli utenti e delle diverse tipologie di terreno e del contesto fluviale
  • Assistenza tecnica sull’equipaggiamento e sulle attrezzature funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
  • Supporto ad eventuale attività di didattica di: educazione ambientale e turismo sostenibile.

La Guida Escursionistica Fluviale ha una profonda conoscenza del proprio territorio con particolare riferimento agli aspetti naturali, ambientali, culturali e fluviali al fine di individuare e predisporre gli itinerari di interesse fluviale organizzando e realizzando le escursioni in massima sicurezza e con protezioni idonee alla tipologia di escursione e adeguato equipaggiamento degli escursionisti.

La Guida Escursionistica Fluviale riesce a conciliare la conoscenza del Patrimonio Culturale del proprio territorio con percorsi fluviali anche al fine di approfondire la conoscenza di elementi di identità locali non solo dal punto di vista fluviale ma anche antropico, storico e culturale.

La Guida Escursionistica Fluviale può svolgere le attività sia per conto proprio (lavoro autonomo) sia per altre parti interessate in qualità di Esperto/Consulente

Compiti fondamentali e attività specifiche 

  • T1: Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza per il settore di riferimento (domanda)
  • T2: Individuare scopo, obiettivi e tipologia dell’offerta (Es: percorsi fluviali classici, percorsi didattici, percorsi tematici culturali, ecc.)
  • T3: Analizzare il Contesto di riferimento
    • 1 Individuare e Analizzare la normativa di settore
    • 2 Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate: interne/esterne)
    • 3 Individuare e Analizzare le attrazioni (Patrimonio Naturale, Ambientale, Culturale e Fluviale)
  • T4: Progettare l’Offerta escursionistica
  • T5: Comunicare l’offerta escursionistica
  • T6: Realizzare l’offerta escursionistica
    • 1: Pianificare le attività dal punto di vista qualitativo, operativo e della prevenzione dei rischi
    • 2: Definire procedure e regolamenti interni
    • 3: Gestire le risorse economiche (budget)
    • 4: Gestire le risorse umane (staff)
    • 5: Guidare in sicurezza il gruppo lungo l’itinerario prestabilito
    • 6: Garantire il corretto svolgimento delle escursioni
    • 7: Supportare eventuali attività di Educazione Ambientale e di Turismo Sostenibile
    • 8: Verificare e controllare il rispetto della normativa vigente applicabile
    • 9: Monitorare la qualità del servizio
    • 10: Fornire assistenza tecnica sull’equipaggiamento e sulle attrezzature funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
  • T7: Migliorare l’offerta (miglioramento continuo)

Compiti facoltativi

  • T8: Effettuare in prima persona interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore
  • T9: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei propri clienti

Nota: L’aspetto facoltativo T8 è legato alla presenza, nel team di accompagnatori dell’escursione, di una figura in possesso delle competenze per effettuare interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore (competenze dimostrate dal possesso del certificato rilasciato a seguito della frequenza di un corso di primo soccorso BLS erogato da enti autorizzati). Nel caso la Guida  sia l’unico componente del team di accompagnatori, il compito T8 diventa obbligatorio.

La competenza del compito T9 può essere messa a disposizione anche da altri componenti del team di accompagnatori laddove la richiesta dell’utenza lo preveda.

Criteri di Valutazione del profilo

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
  • Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

Dato che la figura professionale non è organizzata in un ordine o collegio, i requisiti possono variare in base all’Associazione Professionale di riferimento o ad altri criteri stabiliti dalle singole parti interessate. Di seguito i requisiti adottati da AITOC- Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.

  • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE e almeno sei mesi, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti sono esplicitati da norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto e almeno 6 mesi di esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Laurea triennale e almeno due anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno cinque anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla competenza in oggetto
  • Essere inseriti in Registri di Professionisti certificati in base a specifiche norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto

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Guida Escursionistica Equestre https://www.aiptoc.it/guida-escursionistica-equestre/ Fri, 07 Jun 2024 15:26:17 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=12060 L'articolo Guida Escursionistica Equestre proviene da AIPTOC.

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Guida Escursionistica Equestre: Schema di riferimento

Schema D) Professione non regolamentata  (schema provvisorio)

Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

Lo schema è messo a disposizione di tutti gli stakeholder della filiera turistico culturale al fine di raccogliere commenti e elementi utili a migliorarne i contenuti. Tutte le parti interessate sono invitate a migliorare lo schema inviando i loro contributi a info@aiptoc.it 

Descrizione

PTU13/P5: Guida Escursionistica Equestre(VI Liv. EQF)

La Guida Escursionistica Equestre è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale, in grado di accompagnare persone singole o gruppi in percorsi equestri, illustrandone, in linea generale, gli aspetti naturalistici, ambientali, antropologici e culturali del territorio.

La Guida Escursionistica Equestre è essenzialmente una guida escursionistica specializzata in turismo equestre che possiede competenze specifiche per svolgere attività di:

  • Progettazione, Organizzazione, Comunicazione, Realizzazione e Miglioramento inerenti alle offerte escursionistiche associate a itinerari equestri in relazione alle caratteristiche degli utenti e delle diverse tipologie di terreno e del contesto equestre
  • Assistenza tecnica sull’equipaggiamento e sulle attrezzature funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
  • Supporto ad eventuale attività di didattica di: educazione ambientale e turismo sostenibile.

La Guida Escursionistica Equestre ha una profonda conoscenza del proprio territorio con particolare riferimento agli aspetti naturali, ambientali, culturali ed equestri al fine di individuare e predisporre gli itinerari di interesse equestre organizzando e realizzando le escursioni in massima sicurezza e con protezioni idonee alla tipologia di escursione e adeguato equipaggiamento degli escursionisti.

La Guida Escursionistica Equestre riesce a conciliare la conoscenza del Patrimonio Culturale del proprio territorio con percorsi equestri anche al fine di approfondire la conoscenza di elementi di identità locali non solo dal punto di vista equestre e naturalistico ma anche antropico, storico e culturale.

La Guida Escursionistica Equestre può svolgere le attività sia per conto proprio (lavoro autonomo) sia per altre parti interessate in qualità di Esperto/Consulente

La Guida Escursionistica Equestre è particolarmente abile nella tecnica equestre di base e nella gestione del cavallo e, più in generale, degli altri equini. Possiede conoscenze specifiche della normativa attinente al turismo equestre. Ha competenze di base del primo soccorso umano. È in grado di gestire un centro di turismo equestre ed è in grado di avvalersi anche di equini diversi dal cavallo.

Compiti fondamentali e attività specifiche 

  • T1: Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza per il settore di riferimento (domanda)
  • T2: Individuare scopo, obiettivi e tipologia dell’offerta (Es: percorsi equestri classici, percorsi didattici, percorsi tematici culturali, ecc.)
  • T3: Analizzare il Contesto di riferimento
    • 1 Individuare e Analizzare la normativa di settore
    • 2 Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate: interne/esterne)
    • 3 Individuare e Analizzare le attrazioni (Patrimonio Naturale, Ambientale, Culturale e Immateriale)
  • T4: Progettare l’Offerta escursionistica
  • T5: Comunicare l’offerta escursionistica
  • T6: Realizzare l’offerta escursionistica
    • 1: Pianificare le attività dal punto di vista qualitativo, operativo e della prevenzione dei rischi
    • 2: Definire procedure e regolamenti interni
    • 3: Gestire le risorse economiche (budget)
    • 4: Gestire le risorse umane (staff)
    • 5: Guidare in sicurezza il gruppo lungo l’itinerario prestabilito
    • 6: Garantire il corretto svolgimento delle escursioni
    • 7: Supportare eventuali attività di Educazione Ambientale e di Turismo Sostenibile
    • 8: Verificare e controllare il rispetto della normativa vigente applicabile
    • 9: Monitorare la qualità del servizio
    • 10: Fornire assistenza tecnica sull’equipaggiamento e sulle attrezzature funzionale per la corretta esecuzione dell’escursione
    • 11: Fornire consigli e assistenza nella gestione e cura del cavallo o degli altri animali utilizzati
    • T7: Migliorare l’offerta (miglioramento continuo)

Compiti facoltativi

  • T8: Effettuare in prima persona interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore
  • T9: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei propri clienti

Nota: L’aspetto facoltativo T8 è legato alla presenza, nel team di accompagnatori dell’escursione, di una figura in possesso delle competenze per effettuare interventi di primo soccorso in caso di incidenti o malore (competenze dimostrate dal possesso del certificato rilasciato a seguito della frequenza di un corso di primo soccorso BLS erogato da enti autorizzati). Nel caso la Guida  sia l’unico componente del team di accompagnatori, il compito T8 diventa obbligatorio.

La competenza del compito T9 può essere messa a disposizione anche da altri componenti del team di accompagnatori laddove la richiesta dell’utenza lo preveda.

Criteri di Valutazione del profilo

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
  • Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

Dato che la figura professionale non è organizzata in un ordine o collegio, i requisiti possono variare in base all’Associazione Professionale di riferimento o ad altri criteri stabiliti dalle singole parti interessate. Di seguito i requisiti adottati da AITOC- Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.

  • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE e almeno sei mesi, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti sono esplicitati da norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto e almeno 6 mesi di esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Laurea triennale e almeno due anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno cinque anni, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nel settore di riferimento

Oppure

  • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla competenza in oggetto
  • Essere inseriti in Registri di Professionisti certificati in base a specifiche norme UNI, laddove esistenti, purché coerenti con la competenza in oggetto

 

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Interprete del Patrimonio Ambientale https://www.aiptoc.it/interprete-del-patrimonio-ambientale/ Wed, 05 Jun 2024 10:32:12 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=12114 L'articolo Interprete del Patrimonio Ambientale proviene da AIPTOC.

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Interprete del Patrimonio Ambientale: Schema di riferimento

  • Schema C) Professione non regolamentata 

    Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

    Descrizione

    PPC14/P4: Interprete del Patrimonio Ambientale (VII Livello EQF)

    Nota: L’Interprete del Patrimonio Ambientale è una delle quattro specializzazioni dell’Interprete del Patrimonio. Pertanto, al fine di avere una visione globale della figura professionale,  si riporta lo schema generale che racchiude le quattro specializzazioni. 

    L’Interprete del Patrimonio è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale che possiede competenze specifiche per Svolgere attività di:

    • Ideazione, Progettazione, Realizzazione, Partecipazione, Comunicazione, Realizzazione, Valutazione, Miglioramento e Innovazione inerenti ai Servizi Interpretativi (interpretazione mediata) e ai percorsi di Esperienze di Interpretazione (interpretazione diretta).
    • Individuazione, Catalogazione, Conoscenza, Interpretazione, Documentazione, Conservazione, Tutela, Valorizzazione, inerenti al Patrimonio Culturale

    L’Interprete del Patrimonio ha una profonda conoscenza del proprio territorio e del patrimonio culturale nelle sue varie forme da quello materiale (beni culturali storico-artistico, beni paesaggistici e naturali) a quello immateriale (tradizione, folklore, arte, enogastronomia, artigianato tipico, storia e tradizioni locali) al fine di individuare e predisporre, in modo sistemico, sia servizi interpretativi sia percorsi unici di esperienze di interpretazione culturale.  L’interprete del Patrimonio Culturale inoltre adotta un approccio sistemico che mette in risalto, durante l’intero percorso interpretativo, aspetti tipici dell’apprendimento esperienziale: motivazione, relazioni interpersonali, multi-sensorialità, identità locali, centralità ed unicità dei partecipanti e originalità degli strumenti utilizzati.

    Nota:

    • Servizi di Interpretazione (interpretazione mediata): Realizzazione degli strumenti e dei servizi di comunicazione (cartelli, segnaletica, mappe, opuscoli illustrativi, guide, volantini, produzioni e postazioni multimediali, allestimenti, siti web, app, ecc.) e progettazione dei Percorsi di Interpretazione e deiPiani di Sviluppo Locali basati sull’Interpretazione
    • Percorsi di Esperienza di Interpretazione (interpretazione diretta): Iniziative che prevedono la partecipazione diretta sia degli interpreti sia degli ospiti nelle attività interpretative.

    Al fine di tenere conto, delle diverse specializzazioni operanti nel settore dell’interpretazione e della corretta assegnazione delle abilità, conoscenze e competenza, vengono prese in considerazione quattro profili specialistici ai fini dell’esercizio della professione di Interprete del Patrimonio Culturale (Heritage Interpreter):

    • PPC14/P1: Interprete del Patrimonio Archeologico 
    • PPC14/P2: Interprete del Patrimonio Storico – Artistico 
    • PPC14/P3: Interprete del Patrimonio Demoetnoantropologico  
    • PPC14/P4: Interprete del Patrimonio Ambientale 

    Note:

    1. La differenza tra le varie forme di Interpretazione del Patrimonio Culturale è legata esclusivamente al grado di specializzazione settoriale e agli strumenti utilizzati durante l’intero percorso di interpretazione, in quanto ogni Interprete deve comunque avere una robusta conoscenza e competenze in tutti i settori. Pertanto, non esisteranno distinte professionalità ma un’unica professionalità (Interprete del Patrimonio Culturale) specializzato in uno o più settori che hanno attinenza con il Patrimonio Culturale nel senso più ampio del termine.
    2. È considerato Interprete del Patrimonio Culturale il professionista che ha la preparazione per svolgere le attività associate ad almeno uno dei cinque profili indicati.
    3. Un Interprete del Patrimonio Culturale opera in una o più delle aree indicate.

    L’Interprete del Patrimonio può essere un dipendente o un lavoratore autonomo che fornisce le sue prestazioni a Centri specializzati, Musei, Ecomusei, Enti locali, Associazioni culturali Enti gestori del Patrimonio Culturale. La sua attività può svolgersi sia in ambienti chiusi (aule, laboratori, musei ed ecomusei), sia all’aperto a contatto diretto con i luoghi di interesse per lo svolgimento dell’esperienza di interpretazione culturale.

    Normativa di riferimento

    • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
    • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
    • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate

    Compiti e attività specifiche

    Al fine di tenere conto, nell’assegnazione dei compiti, è stata effettuata la seguente distinzione:

    • Compiti fondamentali: compiti indispensabili per la figura professionale
    • Compiti facoltativi: compiti aggiuntivi ai fondamentali che sono a discrezione del singolo professionista

    I singoli compiti possono essere eventualmente descritti da un insieme di attività specifiche ad essi associati.

    Di seguito vengono elencati i compiti e le attività specifiche associando, per ogni compito o attività specifica i requisiti di conoscenze, abilità e autonomia e responsabilità (competenze). 

    Compiti fondamentali e attività specifiche per tutti i profili specialistici

    • T1: Effettuare attività di studio, ricerca e analisi nell’ambito dell’Interpretazione del Patrimonio e nelle discipline affini e collegate
    • T2: Individuare, catalogare, analizzare, interpretare e documentare il Patrimonio Culturale
    • T3: Analizzare il Contesto di riferimento
    • T4: Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza reale e potenziale per il settore di riferimento
    • T5: Individuare scopo, obiettivi e tipologia dell’interpretazione del percorso di esperienza di interpretazione del Patrimonio (caratteristiche del servizio)
    • T6: Progettare e realizzare percorsi di Esperienza si Interpretazione del Patrimonio Culturale (interpretazione diretta)
    • T7: Progettare e realizzare Servizi Interpretativi del Patrimonio Culturale (interpretazione mediata)
    • T8: Comunicare 
    • T9 Monitorare e valutare
    • T10: Migliorare (miglioramento continuo)
    • T11: Realizzare, Curare eventi espositivi su tematiche culturali

     

    Criteri di Valutazione del profilo

    Per l’attestazione del possesso dei requisiti di competenze, abilità e conoscenze relativi alla professione si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

    • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
    • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
    • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

     

    Requisiti di accesso alla figura professionale 

    • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE e almeno sei mesi, anche non continuativi, di comprovata esperienza lavorativa o professionale nella qualità di Interprete del Patrimonio Culturale.

    Oppure

    • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla figura professionale in oggetto e aver ottenuto Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale ai sensi della legge 4/2013

    Oppure

    • Laurea in: Scienze naturali, ambientali o equipollente, Scienze geologiche, Scienze della Formazione e della Comunicazione, Storia, Archeologia, Lettere Moderne con indirizzo educativo e almeno due anni, anche non continuativo, di comprovata esperienza lavorativa o professionale come Interprete del Patrimonio Culturale

    Oppure

    • Almeno 3 anni di comprovata esperienza lavorativa o professionale come Interprete del Patrimonio Culturale ed aver superato un esame specifico atto a valutare le conoscenze, abilità e competenze previste dal presente standard.  

     

Schema aggiornato: Interprete del Patrimonio Ambientale

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Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile https://www.aiptoc.it/esperto-in-educazione-ambientale-e-allo-sviluppo-sostenibile/ Thu, 01 Jun 2023 13:49:15 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=8535 L'articolo Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile proviene da AIPTOC.

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Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile: Schema di riferimento

Schema C) Professione non regolamentata.

Lo schema di riferimento si basa sul modello ‘Ciclo delle Competenze‘ ed è in linea con il ‘Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF)’. il TAH-CF è definito in conformità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/C 155/02 (ECVET) e lo schema APNR (Attività Professionali Non Regolamentate) adottato dall’UNI per la normazione tecnica delle professioni non regolamentate.”

Lo schema è sottoposto ad una prima inchiesta pubblica a disposizione di tutti gli stakeholder della filiera turistico culturale al fine di raccogliere commenti e contributi utili a migliorarne i contenuti. Tutte le parti interessate sono invitate a migliorare lo schema inviando i loro contributi a info@aiptoc.it

Descrizione

PPC19: Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile

L’ Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale in grado di effettuare consulenza in materia di educazione ambientale, sviluppo sostenibile e gestione di eventi sostenibili.

L’Educatore Ambientale possiede competenze specifiche per svolgere attività di:

  • Individuazione
  • Conoscenza
  • Protezione
  • Valorizzazione
  • Progettazione
  • Formazione
  • Educazione
  • Consulenza
  • Promozione

inerenti i beni ambientali e lo sviluppo sostenibile

Nota : L’Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile è da considerarsi anche “Educatore Ambientale” in quanto comprende le conoscenze previste per la figura di Educatore Ambientale 

L’Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile può essere un dipendente o un lavoratore autonomo che fornisce le sue prestazioni in qualità di Esperto/Consulente  per altre parti interessate

 

 Normativa di riferimento

  • Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  • Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  • Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate

 Compiti e attività specifiche

Nell’assegnazione dei compiti, è stata effettuata la seguente distinzione:

  • Compiti fondamentali: compiti indispensabili per la figura professionale
  • Compiti facoltativi: compiti aggiuntivi ai fondamentali che sono a discrezione del singolo professionista o che dipendono da particolari contesti ecomuseali .

I singoli compiti possono essere eventualmente descritti da un insieme di attività specifiche ad essi associati.

Di seguito vengono elencati i compiti e le attività specifiche associando, per ogni compito o attività specifica i requisiti di conoscenze, abilità e competenze. Verrà infine indicata una matrice di correlazione riassuntiva al fine di fornire una rappresentazione sintetica e complessiva di quanto esposto.

Compiti fondamentali e attività specifiche per tutti i profili specialistici

  • T1: Effettuare attività di studio e analisi nell’ambito della educazione ambientale, dello sviluppo sostenibile e nelle discipline affini e collegate
  • T2: Analizzare il Contesto di riferimento
    • 1 Individuare e Analizzare gli stakeolders (chi sono le parti interessate)
    • 2 Individuare e Analizzare la normativa di settore
    • 3 Individuare e analizzare il contesto ambientale, economico e sociale di riferimento
    • 4: Valutare i bisogni e le aspettative dell’utenza reale e potenziale per il settore di riferimento
  • T3: Individuare scopo, obiettivi e tipologia del servizio
  • T4: Progettare il servizio
  • T5: Comunicare il servizio
  • T6: Realizzare il servizio
    • 1: Pianificare le attività e le procedure del servizio
    • 2: Gestire le risorse economiche (budget)
    • 3: Gestire le risorse umane (staff)  
    • 4: Garantire il corretto svolgimento del servizio
    • 5: Verificare e controllare il rispetto della normativa vigente applicabile
    • 6: Monitorare e valutare i servizi erogati
  • T7: Migliorare il servizio (miglioramento continuo)

Nota: Il termine servizio è inteso nel sue senso più completo e può comprendere attività educative/formative o consulenziali

Compiti facoltativi

  • T8: Realizzare, Curare eventi espositivi su tematiche ambientali e sostenibili
  • T9: Sviluppare e realizzare escursioni ambientali ai fini educativi ed ecoturistici
  • T10: Interfacciarsi in lingua straniera in funzione del target territoriale di riferimento dei propri clienti

 

 Criteri di Valutazione del profilo

Per l’attestazione del possesso delle competenze si propone di tenere in considerazione metodologie che tengono conto dei seguenti aspetti in modo non mutuamente esclusivi, vale a dire eventualmente in combinazione tra di loro:

  • Titoli di studio rilasciati in ambito accademico (Apprendimento Formale)
  • Formazione Specifica (Apprendimento Non Formale)
  • Esperienza lavorativa o professionale (Apprendimento Informale)

L’esperienza lavorativa o professionale può essere dimostrata attraverso vari strumenti tra cui:

  • Curriculum Vitae
  • Portfolio professionale
  • Collocamento oggettivo sul mercato (premi, riconoscibilità regionale, nazionale o internazionale)
  • Pubblicazioni (scientifiche o editoriali)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

Dato che la figura professionale non è organizzata in un ordine o collegio, i requisiti possono variare in base all’Associazione Professionale di riferimento o ad altri criteri stabiliti dalle singole parti interessate. Di seguito i requisiti adottati da AITOC- Associazione Italiana professionisti del Turismo e Operatori Culturali.

Schema di riferimento:  Esperto in Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile (SP/TAH-CF/PPC19)

Requisiti di accesso alla figura professionale 

  • Aver frequentato percorsi formativi specifici per la figura professionale in oggetto organizzati/riconosciuti da Università, Regioni o da Associazioni di professionisti istituiti ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE. 

Oppure

  • Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti e le modalità di valutazione siano conformi al presente standard.

Oppure

  • Aver frequentato un percorso di formazione specifica i cui contenuti sono esplicitati da norme UNI, laddove esistenti,  purché coerenti con la competenza in oggetto. (norma non ancora presente)

Oppure

  • Essere inseriti in Registri di Associazioni di Professionisti costituiti  ai sensi della legge 4/2013 e riconosciuti dal MISE purché riferenti alla figura professionale in oggetto e aver ottenuto Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale ai sensi della legge 4/2013

Oppure

  • Essere inseriti in Registri/Elenchi Regionali laddove tale figura è stata precedentemente regolamentata da una normativa regionale.

Oppure

  • Laurea in: Scienze naturali, ambientali o equipollente, Scienze geologiche, Scienze della Formazione  e della Comunicazione, Lettere Moderne con indirizzo educativo e almeno un anno, anche non continuativo, di comprovata esperienza lavorativa o professionale come educatore ambientale 

Oppure

  • Almeno 3 anni di comprovata esperienza lavorativa o professionale come educatore ambientale ed aver superato una esame specifico atto a valutare le conoscenze, abilità e competenze previste dal presente standard .  

Oppure

Essere professionisti del turismo nella qualità di guide o accompagnatori, possedere un Attestato di Qualità e Qualificazione rilasciato ai sensi della Legge 4/2013 da una Associazione professionale autorizzata dal MISE ed aver frequentato un percorso di formazione integrativo i cui contenuti  completino le conoscenze previste dal al presente standard  e non ancora in possesso di tali professionisti.  

Nota: L’Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale richiesta, non ha alcuna attinenza, ai sensi del comma 6 dell’art.2 della legge 4/2013, con eventuali attività disciplinate per legge che rimangono nella sfera delle abilitazioni previste dalla normativa vigente. 

Oppure

Essere professionisti del turismo nella qualità di guide o accompagnatori, possedere un Attestato di Qualità e Qualificazione rilasciato ai sensi della Legge 4/2013 da una Associazione professionale autorizzata dal MISE ed aver superato una esame specifico atto a valutare le conoscenze, abilità e competenze previste dal al presente standard  e non ancora in possesso di tali professionisti.  

Nota: L’Attestazione di Qualità e Qualificazione Professionale richiesta, non ha alcuna attinenza, ai sensi del comma 6 dell’art.2 della legge 4/2013, con eventuali attività disciplinate per legge che rimangono nella sfera delle abilitazioni previste dalla normativa vigente. 

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Il Marchio di Qualità Esperienziale “QE” https://www.aiptoc.it/il-marchio-di-qualita-esperienziale-qe/ Tue, 17 May 2022 08:55:52 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=9794 L'articolo Il Marchio di Qualità Esperienziale “QE” proviene da AIPTOC.

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Il Marchio di Qualità Esperienziale “QE”  
Marchio depositato

Descrizione

Il Marchio di Qualità Esperienziale è una delle iniziative rientranti nel progetto: “Verso un Economia delle Esperienze”   il cui obiettivo è:

Promuovere e valorizzare la Cultura Esperienziale e della Qualità e favorire la transizione delle imprese verso un’economia esperienziale (Transizione Esperienziale)

Il Marchio di Qualità attesta il rispetto dei requisiti di Qualità Esperienziale misurata attraverso gli indicatori previsti dalla metodologia VQE (Valutazione della Qualità Esperienziale) realizzata da AIPTOC – Associazione italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali, in collaborazione con il Centro Studi Helios

Vantaggi del Marchio

Il marchio assume l’importante funzione di Garanzia nei confronti dell’utenza in quanto attesta la capacità di realizzare offerte esperienziale di qualità.

Chi può richiedere il Marchio di Qualità Esperienziale

Tutte le organizzazioni interessate ad offrire i propri prodotti e servizi sotto forma di “Offerte Esperienziali”: ciò riguarda ormai non solo i settori storicamente legati al turismo (ricettività, ristorazione, artigianato artistico, eventi culturali, turismo culturale, museale ed ecomuseale, esperienziale, rurale e agriturismo) ma anche quello dei servizi e della commercializzazione dei prodotti (marketing esperienziale). Possono richiedere il Marchio anche singoli professionisti che erogano servizi esperienziali.

Requisiti di Qualità Esperienziale

Le organizzazioni interessate possono effettuare una autovalutazione del proprio sistema organizzativo al fine di valutare quello che nei fatti si può configurare come un Sistema di Gestione delle Offerte Esperienziali. Per tale scopo può essere utilizzata la lista di riscontro prestata realizzata da AIPTOC – Associazione italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali, in collaborazione con il Centro Studi Helios.  

La lista di riscontro indica gli indicatori previsti dallo Standard VQE “Valutazione della Qualità Esperienziale.

La lista di riscontro è costituita da 50 indicatori suddivisi su quattro aree specifiche:

  • Contesto dell’organizzazione
  • Pianificazione e progettazione
  • Attività Operative: Fattori di Qualità
  • Attività Operative: Messa in Scena
  • Valutazione e miglioramento 

I requisiti sono indicati nella pagina: La metodologia VQE per la valutazione della Qualità delle Offerte Esperienziali di una Organizzazione  a cui si rimanda per i dettagli. Di seguito unicamente i 10 requisiti legati ai fattori di qualità esperienziali:  

  • FE1: Approccio Multisensoriale: Il percorso esperienziale prevede attività di tipo multisensoriale (coinvolgimento dei sensi: vista, udito, tatto, olfatto e laddove possibile, gusto)?
  • FE2: Approccio Culturale: Il percorso esperienziale permette di approfondire la conoscenza di elementi di identità locale?
  • FE3: Unicità: il percorso esperienziale presenta caratteristiche di unicità?
  • FE4: Approccio relazionale: il percorso esperienziale è basato sulle relazioni umane?
  • FE5: Partecipazione diretta: il percorso esperienziale prevedere la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?
  • FE6: Apprendimento esperienziale: il percorso esperienziale prevedere una fase di apprendimento attraverso la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?
  • FE7: Approccio tematico: ogni percorso esperienziale è costruito a partire da un tema che lo caratterizza e che ne costituisce il filo conduttore
  • FE8: Approccio estetico: l’approccio estetico, è uno degli elementi, assieme a quello della partecipazione diretta, alla base del concetto di “immersione”. Gli eventi che costituiscono “la messa in scena dell’esperienza” devono essere progettati in modo da dare importanza a tutti gli aspetti che possano influire sull’estetica: l’atmosfera, il senso del bello, il luogo scelto per l’esperienza, la trama (sceneggiatura) che deve essere coerente con il tema scelto ed il luogo individuato.
  • FE9: Intrattenimento: il percorso esperienziale dovrebbe anche prevedere dei momenti di intrattenimento che arricchiscono e rendono piacevole l’esperienza.
  • FE10: Immersione: Il principio di immersione è in realtà, la diretta conseguenza dell’applicazione dei principi di partecipazione diretta in un contesto multisensoriale e di approccio estetico.

    Tecniche immersive possono essere implementate per creare un ambiente scenico che aumenti il livello immersivo all’interno del percorso esperienziale.

 Tipologia di Marchio

 Per maggiori informazioni e richiesta di concessione del Marchio si veda il sito del Centro Studi Helios: Il Marchio di Qualità Esperienziale “QE

Ulteriori articoli sull’argomento: Speciale “Verso un Economia delle Esperienze”  

Percorsi Formativi Professionalizzanti riconosciuti da AIPTOC – Area Interpretazione del Patrimonio Culturale e Cultura Esperienziale

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni

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Linee Guida per la Valutazione della Qualità Esperienziale https://www.aiptoc.it/linee-guida-per-lapplicazione-dei-requisiti-di-qualita-delle-offerte-esperienziali/ Thu, 12 May 2022 16:05:41 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=9747 L'articolo Linee Guida per la Valutazione della Qualità Esperienziale proviene da AIPTOC.

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Linee Guida per l’applicazione dei requisiti previsti dallo Standard VQE “Valutazione della Qualità Esperienziale”.
Ver. 1.2 DEL 20/07/2022

Nell’attuale trasformazione da un’economia dei prodotti e dei servizi ad una economia delle esperienze, che interessa non solo il settore turistico, ma che riguarda ormai qualsiasi settore compreso quello dei servizi e della commercializzazione dei prodotti (marketing esperienziale). Si rende necessario che le imprese si preparino a quella che potremmo chiamare la Transizione Esperienziale che permetterà loro di mettere a disposizione i propri prodotti e servizi sotto forma di “Offerte Esperienziali”. Le presenti Linee Guida sono messe a disposizione della collettività in particolare delle imprese che desiderano misurare il proprio livello di qualità esperienziale e realizzare un Manuale della Qualità Esperienziale che attesti l’applicazione dei requisiti dallo standard VQE 

1. Riferimenti Normativi e Bibliografia di riferimento

Le seguenti linee guida si basano, per alcuni argomenti, su una serie di documenti, anche di tipo normativo e tecnico che può essere utile consultare per ulteriori approfondimenti.

  1. Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF)
  2. Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale -ECVET)
  3. Legge 4/2013 relative alle professioni non regolamentate
  4. Un nuovo Quadro per le Competenze Turistiche: “Tourism Competence Framework (TCF)” di Ignazio Caloggero. Edizioni Centro Studi Helios. ISBN: 9788832060010 Link al TAECF online: https://www.aiptoc.it/tourism-arts-and-entertainment-competence-framework-taecf/
  5. Qualità, Modelli Operativi e Competitività dell’Offerta Turistica (Ed. 2019) di Ignazio Caloggero. Edizioni Centro Studi Helios ISBN: 9788832060034
  6. Relazione “Progetto Heritage Interpretation di Ignazio Caloggero”  Link per scaricare la relazione: https://www.academia.edu/74229663/Relazione_sintetica_progetto_heritage_interpreter

2. Termini, Definizioni e Concetti Base

Esperienze multisensoriali: Esperienze che vedono un coinvolgimento polisensoriale: vista, udito, tatto, gusto e olfatto.  

“Quanto più efficacemente un’esperienza coinvolge i sensi, tanto più sarà memorabile” [Pine e Gilmore – 1999].

Esperienza Culturale Semplice: “È una esperienza multisensoriale, che permette di approfondire la conoscenza di elementi di identità locali” [Ignazio Caloggero – 2019-2022]

 Esperienza Culturale Autentica È una esperienza multisensoriale, unica, basata sulle relazioni umane, che permette la comprensione di elementi di identità locale attraverso la partecipazione diretta nelle attività che costituiscono l’esperienza stessa” (Ignazio Caloggero – 2019-2022)

Ciò che differenzia una sperienza culturale autentica da una semplice e l’unicità, l’importanza delle relazioni umane, la partecipazione diretta (attiva) dell’ospite e il passaggio dalla semplice “conoscenza” alla “comprensione” di elementi di identità locale.

Esperienza Culturale Piena: “È una esperienza multisensoriale, unica, immersiva, basata sulle relazioni umane, che permette la  comprensione di elementi di identità locale attraverso la partecipazione diretta nelle attività che costituiscono l’esperienza stessa” (Ignazio Caloggero – 2019-2022)

Ciò che differenzia una Esperienza Culturale piena da quella avanzata è l’applicazione del concetto di “immersione”.  Infatti, l’ospite, grazie alla partecipazione diretta in un ambiente in cui si è tenuto conto dell’approccio estetico, si “immerge” dentro l’esperienza, diventando attore attivo dell’esperienza stessa.

Una offerta esperienziale culturale piena inoltre dovrebbe anche essere caratterizzata, se ben progettata, dall’essere anche contenere fasi di intrattenimento.

Qualità: Capacità di un insieme di caratteristiche inerenti una entità di confermare le aspettative ad essa riferibili da tutte le parti interessate

Qualità Esperienziale: Capacità di un insieme di caratteristiche inerenti una entità di ottemperare ai principi del percorso esperienziale e di confermare le aspettative ad essa riferibili da tutte le parti interessate

Esiste la necessità di individuare, per ogni settore, gli elementi alla base del concetto di qualità:

  • l’entità cui va applicata la qualità: sistema, servizio, attività, evento, organizzazione o una qualsiasi combinazioni delle precedenti (nel nostro caso potremmo anche parlare di offerte ed eventi esperienziali) 
  • parti interessate (chi esprime le aspettative o i bisogni) in funzione dell’entità: Che a seconda i casi si può chiamare cliente, utente, turista, ospite, fruitore del bene o servizio culturale, partecipante, cittadino o addirittura la società stessa;

I Principi del Percorso Esperienziale

  1. Multisensorialità
  2. Identità locali
  3. Unicità
  4. Relazioni umane
  5. Partecipazione diretta
  6. Apprendimento esperienziale
  7. Approccio tematico
  8. Approccio estetico
  9. Intrattenimento
  10. Immersione

Per una descrizione di tali principi: Per una nuova definizione di Esperienza: I dieci principi dei Percorsi Esperienziali  

3. I Requisiti previsti dallo standard VQE

Le organizzazioni interessate possono effettuare una autovalutazione del proprio sistema organizzativo al fine di valutare quello che nei fatti si può configurare come un Sistema di Gestione delle Offerte Esperienziali. Per tale scopo può essere utilizzata la lista di riscontro prestata realizzata da AIPTOC – Associazione italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali, in collaborazione con il Centro Studi Helios.  

La lista di riscontro indica gli indicatori previsti dallo Standard VQE “valutazione della Qualità Esperienziale.

Ogni organizzazione può decidere liberamente quali indicatori adottare, per le Organizzazioni che desiderano ottenere il Marchio di Qualità Esperienziale che attesti la loro capacità organizzativa di erogare Offerte esperienziali di Qualità sono indicati gli indicatori obbligatori (O) e raccomandati (R).

I requisiti legati ai fattori di qualità esperienziali sono invece indicati con (FE). La loro obbligatorietà o meno dipende dal tipo di esperienza che si vuole offrire:

  • Esperienza Semplice – Requisiti obbligatori: FE1, FE2 e FE3   
  • Esperienza Autentica: FE1, FE2, FE3, FE4, FE5, FE6, e FE7   
  • Esperienza Piena: FE1, FE2, FE3, FE4, FE5, FE6, FE7, FE8, FE9, F10   

Alcuni requisiti potrebbero non essere applicabili (NA) alla realtà operativa di alcune organizzazioni. In tal caso i requisiti non vanno applicati e non vanno applicati e non incideranno sul punteggio finale.

I requisiti raccomandati pur non essendo singolarmente obbligatori vanno tenuti in considerazione in quanto si potrà ottenere il Marchio di Qualità solo se vengono rispettati almeno il 70% dei requisiti applicabili e raccomandati.

La lista di riscontro è costituita da 50 indicatori suddivisi su quattro aree specifiche:

  • Contesto dell’organizzazione
  • Pianificazione e progettazione
  • Attività Operative: Fattori di Qualità
  • Attività Operative: Messa in Scena
  • Valutazione e miglioramento 

I requisiti sono indicati nella pagina: La metodologia VQE per la valutazione della Qualità delle Offerte Esperienziali di una Organizzazione 

Di seguito vengono riproposti assieme ad alcuni chiarimenti. 

CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

Requisiti: 1 e 2

Comprensione dell’organizzazione e del suo contesto

  • 1 (R): L’Organizzazione ha determinato i fattori esterni ed interni pertinenti il suo scopo che potrebbero influire sulla sua capacità di ottenere gli obiettivi previsti per i propri eventi esperienziali?
  • 2 (R): L’Organizzazione ha determinato le identità locali coinvolte negli eventi esperienziali?

L’organizzazione dovrebbe effettuare un’analisi del contesto sia esterno (fattori ambientali e non solo) per individuare quei fattori esterni e interni alla propria organizzazione che potrebbero essere considerati sfavorevoli (elementi di disturbo) o favorevoli ai fini della realizzazione di una esperienza di qualità che possa essere considerata unica e memorabile dagli ospiti (utenti).

 

Requisito: 3

Comprensione dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate (stakeholder)

  • 3 (R) L’organizzazione ha determinato i bisogni e le aspettative di tali parti interessate?

Nota: i bisogni possono essere: espliciti, impliciti e cogenti

L’organizzazione dovrebbe effettuare quella che viene chiamata: analisi dei bisogni

Valutazione delle aspettative (analisi dei bisogni)

Le aspettative (bisogni) possono essere:

  • esplicite,
  • implicite
  • cogenti

Aspettative esplicite:

Le più semplici da individuare e dovrebbero trasdursi in una chiara descrizione dei servizi offerti in fase di comunicazione della propria offerta esperienziale attraverso le varie forme e i vari canali di comunicazione.

  •  la richiesta di una prenotazione di una offerta turistica può essere indicata esplicitamente in forma documentale sotto forma di ordine, eventualmente online, ma laddove è ammissibile, anche verbalmente;
  • la richiesta di una pizza margherita in pizzeria è esplicita da parte del cliente.
  • La partecipazione ad una escursione didattica associata al principio di eco-turismo

Aspettative implicite

Le aspettative implicite sono quelle che difficilmente saranno esplicitate anche se costituiscono le basi della stessa offerta esperienziale.

Il partecipante al percorso di esperienza probabilmente non dichiarerà esplicitamente ma in funzione del tipo di evento, potranno fa parte delle sue aspettative alcuni dei seguenti aspetti:

  • cortesia
  • accoglienza
  • rispetto dei contenuti del servizio promesso
  • rispetto dei tempi prestabiliti
  • difficoltà delle attività costituenti l’esperienza che siano compatibili con le proprie capacità psico-fisico
  • acquisire nuove conoscenze
  • scoprire nuovi aspetti della vita e del territorio
  • coinvolgimento
  • bisogni estetici (estetica ed autorealizzazione)

Esempi:

  • Nel richiedere una prenotazione alberghiera è generalmente implicito il servizio di pulizia della camera;
  • Nel richiedere la pizza margherita è di norma implicito che non venga bruciacchiata.
  • Che la difficoltà del percorso escursionistico sia compatibile con le proprie capacità psico-fisiche

Aspettative cogenti (obbligatorie)

Ci riferiamo al rispetto di norme e leggi in vigore o di altre norme tecniche possibilmente non conosciute al fruitore del servizio:

  • normativa sulla privacy
  • normativa sulla sicurezza
  • normativa sull’igiene degli alimenti (HACCP)
  • diritti del turista
  • normative sulle informative da fornire per i prodotti o i servizi usati a supporto del servizio offerto
  •  

Ad esempio:

  • La richiesta di una prestazione sanitaria implica il rispetto di norme e leggi come il rispetto della legge sulla privacy o di altre norme possibilmente non conosciute all’utente;
  • La preparazione della pizza richiesta dal cliente implica il rispetto di norme quali la sicurezza alimentare (HACCP) o l’utilizzo di prodotto permessi dalla normativa
  • Che l’equipaggiamento messo a disposizione e le modalità di fruizione del percorso escursionistico rispettino la normativa di sicurezza prevista

Requisiti: 4, 5, 6

Responsabile degli Eventi (RdE)

  • 6 (R): Il Responsabile degli eventi ha una attestazione professionale ai sensi della legge 4/2013?

 

La Qualità e i risultati degli eventi esperienziali legati alle offerte esperienziali è fortemente legata alla presenza di un esperto esperienziale che abbia le adeguate conoscenze, abilità e competenze (la persona giusta al posto giusto).  

PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE

Requisito: 7

  • 7 (O):L’organizzazione ha pianificato le attività necessarie alla corretta esecuzione degli eventi esperienziali?

L’organizzazione dovrebbe pianificare e sviluppare i processi richiesti per la realizzazione delle Offerte Esperienziali.  Una corretta pianificazione preventiva ridurrà i rischi di insuccesso.

Nella Pianificazione si tiene conto dei vari aspetti operativi necessari alla erogazione delle offerte in particolare:

  • Gestione dei processi relativi al “sistema” cliente/utente/ospite (analisi e riesame dei requisiti, gestione delle offerte, comunicazione interna ed esterna, customer satisfaction, ecc);
  • Progettazione;
  • Risorse interne ed esterne interessate alle attività; 
  • Competenze necessarie;
  • Normative di riferimento;
  • Approvvigionamento;
  • Modalità di erogazione degli eventi legati alle offerte esperienziali;
  • Modalità di erogazione dei servizi di supporto;
  • Valutazione (della esperienza in quanto tale, della qualità della esperienza erogata e della qualità percepita);
  • Monitoraggio dei principali indicatori dei processi necessari ad erogare l’offerta esperienziale.
  • ecc.

L’organizzazione ha progettato l’evento esperienziale in modo che sia possibile individuare:

Requisito: 8

  • 8 (O): Obiettivi dell’evento (in funzione dei destinatari e della tipologia dell’offerta)?

Gli obiettivi devono essere: misurabili sia dal punto di vista quantitativo che temporale e deveono sempre essere individuati i responsabile della loro attuazione.

Ad esempio, vediamo alcune formulazioni di obiettivi:

  • Aumentare il numero di utenti soddisfatti dei servizi erogati  
  • Aumentare il numero di utenti soddisfatti dei servizi erogati del 20%
  • Aumentare il numero di utenti soddisfatti dei servizi erogati del 20% nell’anno solare in corso

In ognuno delle forme utilizzate manca qualcosa il modo più corretto di definire l’obiettivo è:

  • Aumentare il numero di utenti soddisfatti dei servizi erogati del 20% nell’anno solare in corso 

Requisito: 9

  • 9 (O): I processi (macro e micro) necessari per la realizzazione dell’esperienza

I processi sono aggregazioni di attività anche di natura diversa ma finalizzate al raggiungimento del medesimo risultato.  L’organizzazione al fine di realizzare e tenere sotto controllo le proprie offerte, dovrebbe definire in modo formale i propri processi stabilendo la sequenza e le interazioni tra questi processi stessi. 

Vediamo che cos’è un processo:

Processo: Insieme di attività correlate o interagenti che utilizzano input per consegnare un risultato atteso. (dalla norma UNI EN ISO 9000:2015)

A quest’ultima definizione vanno le seguenti note:

  • Se il “risultato atteso” di un processo è chiamato output, prodotto o servizio, ciò dipende dal contesto di riferimento.
  • Gli input di un processo sono generalmente gli output di altri processi e gli output di un processo
  • Due o più processi correlati e interagenti in serie possono anche essere indicati come un processo
  • I processi in un’organizzazione sono generalmente pianificati ed eseguiti in condizioni controllate al fine di aggiungere valore.
  • Un processo in cui la conformità dell’output risultante non può essere validata prontamente o economicamente è spesso chiamato “processo  speciale”.

Gli elementi in ingresso in un processo provengono generalmente dagli elementi in uscita da altri processi.

Input: Rappresenta tutto ciò che proviene da altri processi (interni o esterni all’organizzazione) e che il processo in esame utilizza per generare il proprio output.

Fasi: Attività e decisioni che interagendo tra loro consentono la realizzazione dell’output

Output: E’ definito a partire dalle esigenze del cliente/utente/ospite sia esso esterno (il cliente vero e proprio), sia esso interno (un altro processo aziendale). L’identificazione dell’output richiede anche la definizione delle prestazioni ad esso associate, in termini di costi, caratteristiche qualitative e tempi.

Gli elementi da prendere in considerazione per un’adeguata descrizione dei processi identificati sono i seguenti:

  • identificazione del processo (denominazione, breve descrizione);
  • responsabile della gestione del processo (chi fa cosa);
  • obiettivi del processo;
  • principali elementi di input (ovvero quali sono quegli elementi/informazioni, eventi, documenti, etc. che innescano il processo in questione.);
  • principali elementi di output (ovvero quali sono quegli elementi/informazioni, eventi, documenti, etc. che il processo in questione è tenuto a produrre.
  • Documentazione di riferimento;
  • indicatori principali di riferimento;
  • eventuale schematizzazione grafica delle interazioni con altri processi.

E’ possibile individuare i seguenti tipi di processi:

Processi operativi (o primari) Creano direttamente un valore riconosciuto dal cliente/utente  esterno e le loro prestazioni operative (costi, qualità e tempi) ne influenzano fortemente il livello di soddisfazione.

Processi secondari o di supporto non hanno un impatto immediato sul cliente/utente  finale ma supportano le operazioni dell’organizzazione.

Esempi di processi primari

  • Progettazione del servizio (quanto applicabile)
  • Processo di produzione (erogazione del servizio)

Ogni processo può poi essere suddiviso in sottoprocessi, ad esempio il processo di erogazione del servizio nel caso di una struttura ricettiva può a sua volta essere suddiviso in varie fasi o sottoprocessi: prenotazione -> chek-in -> fruizione del servizio -> chek-out (sequenza semplificata e volutamente sintetica)

Esempi di processi secondari

  • Processo di gestione degli approvvigionamenti
  • Processo di gestione delle risorse umane
  • Processo di gestione delle risorse infrastrutturali e delle attrezzature
  • Processo di monitoraggio e miglioramento continuo

Requisito: 10

  • 10 (O): Le Risorse umane necessarie per la messa in opera dell’esperienza (possibilmente con relativo organigramma e mansionario dove vengono definite le gerarchie, i compiti e le responsabilità)

Non solo bisogna assicurarsi di mettere le persone giuste al posto giuste, assicurandosi che ognuno abbia le necessarie conoscenze, abilità e competenze per svolgere il proprio ruolo, ma è opportuno che siano definite in modo chiaro le responsabilità e autorità di ognuno, possibilmente attraverso l’utilizzo di organigrammi e mansionari. 

Le mansioni indicano l’insieme dei compiti e delle specifiche attività che il personale deve eseguire nell’ambito del proprio ruolo interno dell’organizzazione

 Il Mansionario può essere visto come tabella delle mansioni assegnate a chi ha un determinato compito o lavoro

Avere le idee chiare sulle responsabilità e sui compiti di ogni risorsa all’interno della struttura, non solo favorisce una cultura della qualità migliorando gli aspetti legati ai principi di efficacia ed efficienza, ma riduce anche i rischi per gli stessi operatori e per gli utenti causati da una non chiara distribuzione dei ruoli all’interno delle varie fasi operative.

Requisito: 11

  • 11 (O): Permessi, licenze ad autorizzazioni necessarie

il requisito parla da sé.  

Requisito: 12

  • 12 (R): Le entità effettivamente coinvolte (soggetti pubblici e privati coinvolti nella predisposizione e realizzazione dell’esperienza)

E’ importante, in sede di pianificazione prima e di progettazione dopo, che l’organizzazione individui tutti i soggetti interni ed esterni coinvolti, le loro esigenze ed aspettative ed il loro eventuale ruolo per la realizzazione delle offerte esperienziali.

Di seguito un elenco puramente indicativo di entità esterne:

  • Istituzioni
    • Amministrazioni (regionali, provinciali, locali)
    • Sovrintendenze
    • Enti gestori del Patrimonio Culturale
    • Autorità di controllo e tutela del patrimonio culturale
    • Musei ed Ecomusei
    •  
  • Area Sociale
    • Cittadini
    • Famiglie
    • Associazioni culturali
    • Associazione di tutele e/o promozione del territorio
    • Organizzazioni Non Governative
  • Area Economica
    • imprese del settore culturale e turistico interessate ad un percorso esperienziale
    • Partecipanti/Clienti/Turisti (fruitori del servizio)

Requisito: 13

  • 13 (O): I rischi e le azioni legate ai rischi di varia natura

La gestione del rischio non è più confinata al settore della sicurezza da moltissimi anni, l’analisi del rischio (risk assessment) e la relativa gestione (risk management) è ormai applicato in tutti i settori e applicato per svariate esigenze e non solo quelle relative agli ambienti di lavoro:

  • rischi causate da errate strategie di marketing
  • rischi che potrebbero portare a contenziosi con i clienti
  • rischi che potrebbero portare a perdite economiche
  • rischi di insuccesso legati al mancato raggiungimento di obiettivi
  • rischi di insuccessi legati alla progettazione o pianificazione di processi, servizi o eventi.
  • rischi causati da disastri naturali o eventi climatici estremi durante un evento o spettacolo all’aperto (pioggia, trombe d’aria, allagamenti)
  • rischi tecnologici (malfunzionamenti tecnici)
  • rischi causati da una cattiva gestione
  • rischi di sicurezza (incidenti, risse, sabotaggi, atti di terrorismo)
  • rischi legati alla peculiarità degli sport in particolari eventi (sicurezza degli atleti, sicurezza degli spettatori, ecc.)
  • rischi legati alla violazione della normativa sulla Privacy

ATTIVITA’ OPERATIVE: FATTORI DI QUALITA’

 Fattori di Qualità

L’Organizzazione ha determinato i fattori e relativi indicatori di qualità applicabili agli eventi esperienziali? Si risponda per ogni singolo fattore indicato. 

Fattori Esperienziali

Requisito: 14

  • 14 FE1: Approccio Multisensoriale: Il percorso esperienziale prevede attività di tipo multisensoriale (coinvolgimento dei sensi: vista, udito, tatto, olfatto e laddove possibile, gusto)?

Un percorso esperienziale, di tipo multisensoriale vede il coinvolgimento di più sensi anche senza partecipazione diretta degli ospiti nelle attività che costituiscono l’esperienza. Ad esempio, nella degustazione di prodotti tipici vengono stimolati almeno i seguenti sensi: vista, gusto, olfatto e udito.

Requisito: 15

  • 15 FE2: Approccio Culturale: Il percorso esperienziale permette di approfondire la conoscenza di elementi di identità locale?

Una esperienziale culturale è di norma associata di elementi di identità locale: luoghi, storie, prodotti tipici, usi, costumi e tradizioni. Siamo quindi in presenza di una forma di apprendimento basata sull’ascolto di storie, spesso direttamente, da chi vive o a vissuto reali esperienze di vita.

Requisito: 16

  • 16 FE3:  Unicità: il percorso esperienziale presenta caratteristiche di unicità?

L’unicità dell’esperienza, soprattutto se di tipo culturale risiede proprio nella sua natura. Una esperienza  autentica non è in genere, una offerta seriale e di massa. I prodotti ed i servizi, eventualmente inclusi nel percorso esperienziale sono solo un aspetto indiretto, le componenti essenziali sono emozioni, sensazioni, capacità di far “sentire” e “scoprire” qualcosa di diverso dal solito e quindi “unico”.

Requisito: 17

  • 17 FE4:  Approccio relazionale: il percorso esperienziale è basato sulle relazioni umane?

Una esperienza  è caratterizzata da una forte relazione umana che si viene a creare tra chi offre l’esperienza e chi la riceve.  Si assiste ad una forma di personalizzazione dell’esperienza, anche in base alla personalità dell’ospite che assume un ruolo centrale. La capacità di comunicazione empatica che dovrebbe avere chi offre l’esperienza, il ricevere “sensazioni” sono legate alle relazioni che si vengono a creare durante l’esperienza, favorite anche dalla presenza di un numero limitato di persone che contemporaneamente usufruiscono dell’offerta esperienziale

Requisito: 18

  • 18 FE5:  Partecipazione diretta: il percorso esperienziale prevedere la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?

La partecipazione diretta è uno degli elementi alla base del concetto di “immersione”. La partecipazione diretta fa diventare attori consapevoli i fruitori dell’esperienza che non sono quindi spettatori passivi dell’evento.

Requisito: 19

  • 19 FE6:  Apprendimento esperienziale: il percorso esperienziale prevedere una fase di apprendimento attraverso la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?

L’offerta esperienziale,  se di tipo culturale, soprattutto se realizzata attraverso la partecipazione diretta è una forma di apprendimento, infatti permette di imparare qualcosa di nuovo attraverso il modello di apprendimento denominato “Apprendimento esperienziale” (Experiential Learning) che vede il coinvolgimento diretto e fisico nelle attività associate all’offerta turistica (Es: cucinare, vendemmiare, mungere, realizzare prodotti artigianali, ecc.) e attraverso il coinvolgimento, se possibile, dei 5 sensi: vista, udito, gusto, olfatto e soprattutto, il tatto. I 5 sensi sono sicuramente coinvolti nelle offerte esperienziale legate alla enogastronomia, in altre, come ad esempio la realizzazione di manufatti artigianali il gusto potrebbe non essere stimolato ma rimane sicuramente una esperienza multisensoriale se vengono attivati tutti gli altri sensi e se si ha una reale e diretta partecipazione.

Requisito: 20

  • 20 FE7:  Approccio tematico: ogni percorso esperienziale è costruito a partire da un tema che lo caratterizza e che ne costituisce il filo conduttore

Ogni percorso dovrà essere costruito a partire da un tema che lo caratterizza e che costituirà la base di partenza dell’esperienza, esso è il filo conduttore che permettere di individuare, il luogo, la trama e gli elementi scenografici più adatti per rendere l’esperienza reale. Il tema, opportunamente sintetizzato sotto forma di titolo del percorso di esperienza, è il primo elemento attrattivo che dovrà essere comunicato ai potenziali fruitori del percorso di esperienza.  E’ estremamente importante, in particolare per i percorsi esperienziali culturali, che il tema sia scelto in armonia con i luoghi individuati ed il territorio di appartenenza.

Requisito: 21

  • 21 FE8:  Approccio estetico: l’approccio estetico, è uno degli elementi, assieme a quello della partecipazione diretta, alla base del concetto di “immersione”. Gli eventi che costituiscono “la messa in scena dell’esperienza” devono essere progettati in modo da dare importanza a tutti gli aspetti che possano influire sull’estetica: l’atmosfera, il senso del bello, il luogo scelto per l’esperienza, la trama (sceneggiatura) che deve essere coerente con il tema scelto ed il luogo individuato.

Particolare cura dovrà essere posta nel favorire gli stimoli sensoriali che armonizzano l’esperienza ed eliminando il più possibile gli indizi negativi che potrebbero disturbare l’esperienza.

In alcuni casi è utile ricordare quanto scritto da Blaise Pascal, citato da Freeman Tilden:

 “Troppo rumore ci assorda; troppa luce ci acceca; troppa distanza o troppa vicinanza ci impediscono di vedere; un discorso troppo lungo o troppo corto lo rendono oscuro; troppa verità ci sconcerta” [1]

 o semplicemente l’antico detto nostrano:

Il troppo stroppia (o storpia)

[1] Freeman Tilden – Interpretare il nostro Patrimonio capitolo 10 “niente in eccesso”

Requisito: 22

  • 22 FE9: Intrattenimento: il percorso esperienziale dovrebbe anche prevedere dei momenti di intrattenimento che arricchiscono e rendono piacevole l’esperienza.

L’esperienza, come già scritto, dovrebbe anche prevedere dei momenti di intrattenimento che arricchiscono e nello stesso tempo “alleggeriscono” e rendono piacevole l’intero percorso con dei momenti di puro assorbimento. Non bisogna dimenticare che i fruitori di una offerta esperienziale scelgono l’esperienza soprattutto per appagare il loro desiderio del piacere in quanto tale e non necessariamente per l’aspetto educativo che comunque non va mai dimenticato da chi progetta e fornisce l’offerta esperienziale.

Requisito: 23

  • 23 FE10: Il principio di immersione è in realtà, la diretta conseguenza dell’applicazione dei principi di partecipazione diretta in un contesto multisensoriale e di approccio estetico.

    Tecniche immersive possono essere implementate per creare un ambiente scenico che aumenti il livello immersivo all’interno del percorso esperienziale.

Nota:

  • Il termine percorso esperienziale è sinonimo di “evento esperienziale”
  • Per ogni fattore vanno adottate anche le necessarie misure per la relativa misurazione e valutazione
  • I Fattori da FE1 a FE10 costituiscono “i dieci principi dei percorsi esperienziali”
  • Un percorso esperienziale che rispetti unicamente il primo principio è una semplice esperienza multisensoriale.
  • Un percorso esperienziale che rispetta il primo ed il secondo principio è una Esperienza Culturale Semplice (ECS).
  • Un percorso esperienziale che rispetta i primi sette principi è una esperienza culturale “autentica” (ECA). Tali principi sono obbligatori se si desidera realizzare un percorso esperienziale ECA
  • Un percorso esperienziale che rispetta tutti i dieci principi è una esperienza culturale “piena”. (ECP) Tali principi sono obbligatori se si desidera realizzare un percorso esperienziale ECP

 Fattori Base: Qualità tecnica

Requisito: 24

  • 24 (O) FB2 Competenza: Competenza tecnica del personale. Saper fare e saper fare bene significa saper fare in qualità.

Il requisito parla da sé 

Requisito: 25

  • 25 (R) FB12 Sicurezza: Assenza di pericoli per il pubblico, rispetto della normativa in materia di sicurezza.

Il requisito parla da sé 

Requisito: 26

  • 26 (R) FB13 Infrastrutture e Attrezzature: Qualità delle infrastrutture, dei materiali, delle attrezzature e degli strumenti

Il requisito parla da sé  

Fattori Base: Qualità relazionale

Requisito: 27

  • 27 (R) FB1 Cortesia: Gentilezza, rispetto, considerazione e cordialità del personale nei confronti dell’utenza.

Il requisito è chiaro e la sua misurazione dovrebbe comprendere il feedback dei utenti finali raccolto attraverso la tecnica del customer satisfaction 

Requisito: 28

  • 28 (R) FB3 Empatia: Capacità dell’organizzazione, e, specificamente, dell’interfaccia con cui interagisce l’utente, di fornire un servizio personalizzato capace di andare incontro ai reali bisogni del singolo, nella sua specificità e individualità

Il requisito è chiaro e la sua misurazione dovrebbe comprendere il feedback dei utenti finali raccolto attraverso la tecnica del customer satisfaction 

Requisito: 29

  • 29 (R) FB5 Accoglienza: Ambienti gradevoli, accoglienti e confortevoli, gradevolezza nell’aspetto delle strutture, delle attrezzature e del personale, servizi di cortesia aggiuntivi.

Il requisito è chiaro e la sua misurazione dovrebbe comprendere il feedback dei utenti finali raccolto attraverso la tecnica del customer satisfaction 

Requisito: 30

  • 30 (R) FB6 Comunicazione: Disponibilità e capacità di ascolto delle parti interessati, informazioni complete relative ai servizi forniti, utilizzo di un linguaggio comprensibile.

Il requisito è chiaro e la sua misurazione dovrebbe comprendere il feedback dei utenti finali raccolto attraverso la tecnica del customer satisfaction 

Fattori Base: Qualità organizzativa

Requisito: 31

  • 31 (R) FB16: Accessibilità generale: Capacità di rendere accessibile il servizio legata a molteplici aspetti (orari di apertura adeguati, parcheggi, informazioni sugli orari di apertura, trasporti, ecc.) ed anche alla facilità di contatto e degli adempimenti

Il requisito è chiaro

Fattori Base: Qualità sociale

Requisito: 32

  • 32 (O) FB14: Tutela: Applicabile soprattutto nel caso di beni culturali che potrebbero essere danneggiati da una non corretta fruizione. Questo fattore se esteso al concetto di sostenibilità potrebbe interessare anche la tutela del territorio e degli abitanti residenti nel territorio che ospita i beni culturali interessati al turismo (traffico, smog, aumento dei costi conseguenza ad una fruizione del territorio non all’insegna della sostenibilità)

Il requisito è chiaro.

Fattori di Equità/Accessibilità in base ai bisogni

Requisito: 33

  • 33) (R): Almeno uno dei fattori seguenti:
    • FA1: Accessibilità motoria
    • FA2: Accessibilità visiva
    • FA3: Accessibilità uditiva

Il requisito è chiaro. 

ATTIVITA’ OPERATIVE: “MESSA IN SCENA”

Elementi di messa in scena

Requisiti: 34, 35, 36 e 37

  • 34 (R) L’esperienza è caratterizzata da un tema che costituisce un filo conduttore per l’intero percorso
  • 35 (R): L’organizzazione ha inserito adeguati indizi positivi (stimoli) che armonizzano le impressioni?
  • 36 (R): L’organizzazione ha eleminato eventuali indizi negativi che distolgono dal tema?
  • 37 (R): L’organizzazione ha integrato l’esperienza con oggetti ricordo (souvenir)?

Per capire questo aspetto è opportuno fare riferimento a un modello rappresentativo dell’esperienza: lo spettacolo teatrale. 

Elementi alla base dell’esperienza vista come spettacolo teatrale sono

  • La Produzione (chi): L’organizzazione (o “regista di esperienze”) è chi ha la responsabilità di ideare e mettere in scena l’esperienza
  • Lo spettacolo (cosa): l’offerta esperienziale che sarà caratterizzata da un tema e una trama (sceneggiatura)
  • Gli attori (con chi): le persone dello staff coinvolte nell’offerta esperienziale
  • Il Pubblico (per chi): gli ospiti. In realtà gli ospiti nel momento in cui vengono coinvolti attraverso una partecipazione attiva diventano essi stessi attori e contribuiranno allo spettacolo
  • Il Palcoscenico (dove): la location scelta per l’esperienza che può essere un luogo fisico limitato ma in alcuni casi essere costituito dal territorio stesso.

Elementi della messa in scena

Inoltre, in sede di messa in scena dell’esperienza può essere utile tenere conto dei seguenti elementi [L’economia delle Esperienza: Oltre il servizio -1999-2013]

  1. Tematizzare l’esperienza
  2. Inserire indizi positivi (stimoli) che armonizzano le impressioni
  3. Eliminare gli indizi negativi che distolgono dal tema
  4. Coinvolgere i cinque sensi
  5. Integrare con oggetti ricordo (souvenir)

Tematizzazione dell’esperienza

Il tema costituisce il punto di partenza dell’esperienza, esso è il filo conduttore che permette di individuare, il luogo, la trama e gli elementi scenografici più adatti per rendere l’esperienza veramente memorabile.

Se si tratta di offerta esperienziale culturale il tema dovrebbe essere in armonia con il territorio di appartenenza, alcuni ambiti di appartenenza dove individuare ispirazione per i temi da scegliere, possono essere:

  • Cultura e tradizioni
  • Artigianato artistico
  • Saperi e Antichi Mestieri
  • Miti e Leggende
  • Enogastronomia
  • Aspetti naturali caratterizzanti il territorio
  • Aspetti legati ai luoghi della memoria (eventi storici, letterali, filmici, ecc.)

Inserire indizi positivi (stimoli) che armonizzano le impressioni

Gli indizi positivi che rafforzano l’esperienza possono essere fisici o comportamentali

Indizi fisici:

  • visioni
  • odori
  • sapori
  • suoni

Indizi comportamentali legati al ruolo.

  • Comportamento del personale adeguato
  • Vestiario adeguato
  • Linguaggio a tema e adeguato

Eliminare gli indizi negativi che distolgono dal tema

Gli indizi precedentemente descritti possono essere positivi ma anche negativi: suoni, e visioni fuori contesto possono disturbare l’esperienza, così come aspetti architettonici trascurati o incoerenti con il tema sono da considerare indizi che contraddicono o distolgono l’attenzione dal tema e quindi disorientano l’ospite rendendo meno memorabile l’esperienza.

Anche un numero eccessivo di indizi, apparentemente inseriti per migliorare il contenuto dell’esperienza può distogliere l’attenzione dal tema: un interlocutore troppo prolisso, un eccesso di contenuti scenografici. E’ opportuno sempre avere in mente l’antico detto: il troppo stroppia (o storpia).

Integrare con oggetti ricordo (souvenir)

Gli oggetti ricordo permettono di estendere l’esperienza e costituiscono una testimonianza tangibile della stessa. In particolar modo se gli oggetti costituiscono il risultato di una parte della esperienza (es: piccoli oggetti di artigianato artistico realizzati in proprio durante l’esperienza)

Controllo dei servizi e prodotti forniti dall’esterno

  • 38 (R): Laddove gli eventi esperienziali comprendono servizi affidati all’esterno, l’organizzazione ha implementato procedure per i controlli necessari affinché non influiscano negativamente con gli obiettivi previsti per gli stessi eventi?
  • 39 (R): Laddove gli eventi esperienziali comprendono prodotti forniti dall’esterno, l’organizzazione ha implementato procedure per i controlli necessari affinché non influiscano negativamente con gli obiettivi previsti per gli stessi eventi?

 VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

Requisiti: 40-45

Monitoraggio e valutazione

  • 40 (O): L’Organizzazione ha determinato un insieme di fattori e gli indicatori di qualità che verranno sottoposti a monitoraggio e valutazione?   
  • 41 (R): L’organizzazione ha attuato un sistema per il controllo della qualità percepita?
  • 42 (R) L’organizzazione ha attuato un sistema per l’analisi relativa ai controlli effettuati?
  • 43 (R): L’organizzazione conduce audit interni ad intervalli pianificati?
  • 44 (R): L’organizzazione ha messo in atto un sistema per la gestione delle non conformità e azioni correttive?
  • 45 (R): L’organizzazione ha messo in atto un sistema di miglioramento continuo?

Monitoraggio e Valutazione

In sede di progettazione e pianificazione operativa, in relazione ai processi individuati è opportuno definire anche quali sono gli strumenti di monitoraggio e valutazione dei risultati ed in particolare quali sono i momenti del ciclo di vita sottoposti a controlli. In molti casi si tratta di definire delle checklist contenente gli aspetti da controllare, in altri si tratta di controllare il rispetto di norme e regolamenti, a volte cogenti o il rispetto di requisiti tecnici come è il caso di controlli effettuati durante la catena di fornitura. Alcuni momenti o elementi sottoposti a monitoraggio:

  • Attrezzature e strumenti per la comunicazione
  • Norme di legge, regolamenti, autorizzazioni
  • Processo di approvvigionamento (requisiti tecnici, qualitativi, quantitativi, ecc)
  • Requisiti previsti per le risorse umane (competenze, preparazione, ecc)
  • Requisiti dei tempi (rispetto del cronoprogramma) 
  • Requisiti previsti dalle parti interessati (feedback, strumenti di customer satisfaction)

Inoltre, nel caso in cui il percorso esperienziale comprenda visite sul campo o escursioni a carattere esperienziale:

  • Percorso (controlli in fase di sopralluogo e monitoraggio successivo),
  • Bollettini metereologici
  • Andamento del gruppo dei partecipanti (valutazione stanchezza psico-fisica, segnali preventivi per alcune forme di malessere, comportamenti inadeguati per la sicurezza e la tutela dell’ambiente, ecc)
  • Eventuale equipaggiamento individuale e collettivo

A tal fine, occorre:

  • Far riferimento ai risultati pianificati:
  • Individuare le variabili/fattori chiave che influenzano i processi e relativi risultati che costituiscono l’output dei processi stessi;
  • Definire i valori, ove applicabili, o le condizioni di riferimento, e i criteri di accettazione dei risultati attesi;
  • Definire e realizzare il sistema di controllo.

Miglioramento continuo

Miglioramento continuo significa (ri)pianificare la qualità degli eventi offerti in modo da avere sempre standard qualitativi competitivi.

Una volta erogata l’offerta esperienziale, ed in particolare nei casi in cui l’organizzatore intenda offrire altre edizioni del servizio o semplicemente prendere spunto da quanto fatto per proporre successivi eventi, simili o non, e necessario porre in atto il cosiddetto processo di miglioramento continuo tipico del Total Quality Management. Gli eventi a fronte di un monitoraggio continuo andrebbero continuamente rimodulati e adattata alle reali aspettative delle parti interessate.

Ulteriori articoli sull’argomento: Speciale “Verso un Economia delle Esperienze”  

Per ulteriori informazioni: info@aiptoc.it 

Percorsi Formativi Professionalizzanti riconosciuti da AIPTOC – Area Interpretazione del Patrimonio Culturale e Cultura Esperienziale

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni

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Professionisti delle Esperienze: Responsabili delle Esperienze ed Experiential Manager https://www.aiptoc.it/professionisti-delle-esperienze-responsabili-delle-esperienze-ed-experiential-manager/ Thu, 12 May 2022 08:15:59 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=9737 L'articolo Professionisti delle Esperienze: Responsabili delle Esperienze ed Experiential Manager proviene da AIPTOC.

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Professionisti delle Esperienze: Responsabili delle Esperienze ed Experiential Manager  

Come pronosticato da Pine e Gilmore nel 1999, stiamo assistendo ad un passaggio dall’economia dei servizi ad una economia delle esperienze, la trasformazione riguarda ormai non solo i settori storicamente legati al turismo (ricettività, ristorazione, artigianato artistico, eventi culturali, turismo culturale, esperienziale, rurale e agriturismo), ma anche quello dei servizi e della commercializzazione dei prodotti (marketing esperienziale). Questo comporta la necessità che le imprese si preparino a quella che potremmo chiamare la Transizione Esperienziale che permetterà loro di mettere a disposizione i propri prodotti e servizi sotto forma di “Offerte Esperienziali”. Ecco, quindi, l’esigenza di nuove professionalità per governare il cambiamento causato dalla emergente economia delle esperienze.

Le nuove figure Professionali

Responsabile delle Esperienze (RdE) (5° livello EQF)

  • Il Responsabile delle Esperienze è una figura professionale, ad alto contenuto specialistico, che possiede competenze specifiche per svolgere attività di: Progettazione, Realizzazione e Gestione di un Sistema di Gestione delle Offerte Esperienziali (SGOE) nei settori della ricettività, della ristorazione, dell’artigianato artistico, degli eventi culturali, dei servizi alle persone e in altri settori per cui sono previste offerte a carattere esperienziale.
  • Il Responsabile delle Esperienze ha quindi un approccio orientato alle aziende all’interno delle quali può assumere il ruolo di Responsabile delle Esperienze o di consulente per la realizzazione del Sistema di Gestione delle Offerte Esperienziali.
  • La figura del Responsabile delle Esperienze si rende necessarie per le strutture che desiderano ottenere il “Marchio di Qualità Esperienziale”

Per i dettagli delle conoscenze, abilità e competenze si veda lo schema di riferimento: Responsabile delle Esperienze (RdE) 

Regista di Esperienze (o Esperiential Manager) (EM) (7° livello EQF) 

  • Il Regista di Esperienze (o Esperiential Manager) è una figura professionale, ad alto contenuto intellettuale, che possiede competenze specifiche per svolgere attività di: Ideazione, Progettazione, Comunicazione, Realizzazione, Miglioramento e Innovazione inerenti le offerte esperienziali.
  • Il Regista di Esperienze ha quindi un approccio orientato al Patrimonio Culturale (materiale e immateriale) di cui ha una profonda conoscenza e da cui trae ispirazioni per ideare Percorsi Esperienziali che metterà a disposizione del mercato turistico.

Per i dettagli delle conoscenze, abilità e competenze si veda lo schema di riferimento: Regista di Esperienze (Experiential Manager)

Gli schemi di riferimento delle due professioni indicano 

  • la normativa di riferimento
  • i compiti e le attività specifiche della Guida Naturalistica,
  • le competenze, abilità e conoscenze in relazione ai compiti
  • I criteri di Valutazione del profilo professionale che tengono conto dei titoli di studio (apprendimento formale), della formazione specifica (apprendimento non formale) e dell’esperienza lavorativa o professionale (apprendimento informale)

Ulteriori articoli sull’argomento: Speciale “Verso un Economia delle Esperienze”  

Per ulteriori informazioni: info@aiptoc.it 

Percorsi Formativi Professionalizzanti riconosciuti da AIPTOC – Area Interpretazione del Patrimonio Culturale e Cultura Esperienziale

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni

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Valutazione della Qualità delle Offerte Esperienziali https://www.aiptoc.it/la-metodologia-vqe-per-la-valutazione-della-qualita-esperienziale/ Tue, 10 May 2022 17:26:01 +0000 https://www.aiptoc.it/?p=9701 L'articolo Valutazione della Qualità delle Offerte Esperienziali proviene da AIPTOC.

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La metodologia VQE per la valutazione della Qualità delle Offerte Esperienziali di una Organizzazione  
(Metodologia allegata al Marchio di Qualità Esperienziale ®)

Le organizzazioni che erogano Offerte esperienziali, al fine di tenere sotto controllo e mantenere un alto livello qualitativo delle proprie offerte, dovrebbero adeguare il proprio sistema organizzativo implementando un vero e proprio Sistema di Gestione delle Offerte Esperienziali (SGOE). 

AIPTOC – Associazione italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali, in collaborazione con il Centro Studi Helios ha realizzato la metodologia VQE (valutazione della Qualità Esperienziale) basata (nella versione 1.2), sulla misurazione di 45 indicatori suddivisi su cinque aree specifiche:

      • Contesto dell’organizzazione
      • Pianificazione e progettazione
      • Attività Operative: Fattori di Qualità
      • Attività Operative: Messa in Scena
      • Valutazione e miglioramento 

Tale metodologia di autovalutazione è messa a disposizione di tutte le organizzazioni che desiderano misurare la propria capacità organizzativa nella erogazione di offerte esperienziali nonché il tipo di esperienza offerta che sostanzialmente possono essere: 

  • Esperienza: “È una esperienza multisensoriale, che presenta caratteristiche di unicità”  
  • Esperienza Autentica: “Esperienza multisensoriale, unica, basata sulle relazioni umane, che prevedono la partecipazione diretta degli ospiti, e basata su un approccio tematico”
  • Esperienza Culturale: “È una esperienza multisensoriale, che presenta caratteristiche di unicità e che permette di approfondire la conoscenza di elementi di identità locali” 
  • Esperienza Culturale Autentica: È una esperienza multisensoriale, unica, basata sulle relazioni umane, che permette la comprensione di elementi di identità locale attraverso la partecipazione diretta nelle attività che costituiscono l’esperienza stessa” 
  • Esperienza Culturale Piena (o Esperienza Culturale di Eccellenza): “È una esperienza multisensoriale, unica, immersiva, basata sulle relazioni umane, che permette la comprensione di elementi di identità locale attraverso la partecipazione diretta nelle attività che costituiscono l’esperienza stessa” 

nota: La metodologia VQE è utilizzata per l’ottenimento del Marchio di Qualità Esperienziale (marchio depositato – TM)

Ogni organizzazione può decidere liberamente quali indicatori adottare, per le Organizzazioni che desiderano ottenere il Marchio di Qualità Esperienziale che attesti la loro capacità organizzativa di erogare Offerte esperienziali di Qualità sono indicati gli indicatori obbligatori (O) e raccomandati (R).

I requisiti legati ai fattori di qualità esperienziali sono invece indicati con (FE). La loro obbligatorietà o meno dipende dal tipo di esperienza che si vuole offrire:

  • Esperienza: FE1, FE3
  • Esperienza Autentica: FE1, FE3, FE4, FE5, FE7 
  • Esperienza Culturale: FE1, FE2, FE3
  • Esperienza Culturale Autentica: FE1, FE2, FE3, FE4, FE5, FE6, e FE7
  • Esperienza Culturale di Eccellenza: FE1, FE2, FE3, FE4, FE5, FE6, FE7, FE8, FE9, FE10

Le ultime tre sono anche da considerarsi Esperienze Culturali

Alcuni requisiti potrebbero non essere applicabili (NA) alla realtà operativa di alcune organizzazioni. In tal caso i requisiti non vanno applicati e non incideranno sul punteggio finale.

I requisiti raccomandati pur non essendo singolarmente obbligatori vanno tenuti in considerazione in quanto si potrà ottenere il Marchio di Qualità solo se vengono rispettati almeno il 70% dei requisiti applicabili e raccomandati.

CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

Comprensione dell’organizzazione e del suo contesto

  • 1 (R): L’Organizzazione ha determinato i fattori esterni ed interni pertinenti il suo scopo che potrebbero influire sulla sua capacità di ottenere gli obiettivi previsti per i propri eventi esperienziali?
  • 2 (R): L’Organizzazione ha determinato le identità locali coinvolte negli eventi esperienziali?

Comprensione dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate (stakeholder)

  • 3 (R): L’organizzazione ha determinato i bisogni e le aspettative di tali parti interessate?

Nota: i bisogni possono essere: espliciti, impliciti e cogenti

 Responsabile degli Eventi (RdE)

  • 4 (O): È stato individuato un Responsabile degli Eventi (RdE)
  • 5 (R): Il Responsabile degli eventi ha le conoscenze, abilità e competenze previste dallo schema (SP/TAECF/CP147)

Link: https://www.aiptoc.it/responsabile-delle-esperienze-rde/

  • 6 (R): Il Responsabile degli eventi ha una attestazione professionale ai sensi della legge 4/2013?

 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE

  • 7 (O): L’organizzazione ha pianificato le attività necessarie alla corretta esecuzione degli eventi esperienziali?

L’organizzazione ha progettato l’evento esperienziale in modo che sia possibile individuare:

  • 8 (O): Obiettivi dell’evento (in funzione dei destinatari e della tipologia dell’offerta)?
  • 9 (O): I processi (macro e micro) necessari per la realizzazione dell’esperienza
  • 10 (O): Le Risorse umane necessarie per la messa in opera dell’esperienza (possibilmente con relativo organigramma e mansionario dove vengono definite le gerarchie, i compiti e le responsabilità)
  • 11 (O): Permessi, licenze ad autorizzazioni necessarie
  • 12 (R): Le entità effettivamente coinvolte (soggetti pubblici e privati coinvolti nella predisposizione e realizzazione dell’esperienza)
  • 13 (O): I rischi e le azioni legate ai rischi di varia natura
  •  

ATTIVITA’ OPERATIVE: FATTORI DI QUALITA’

 Fattori di Qualità

L’Organizzazione ha determinato i fattori e relativi indicatori di qualità applicabili agli eventi esperienziali? Si risponda per ogni singolo fattore indicato. 

Fattori Esperienziali

  • 14 FE1: Approccio Multisensoriale: Il percorso esperienziale prevede attività di tipo multisensoriale (coinvolgimento dei sensi: vista, udito, tatto, olfatto e laddove possibile, gusto)?
  • 15 FE2: Approccio Culturale: Il percorso esperienziale permette di approfondire la conoscenza di elementi di identità locale?
  • 16 FE3: Unicità: il percorso esperienziale presenta caratteristiche di unicità?
  • 17 FE4: Approccio relazionale: il percorso esperienziale è basato sulle relazioni umane?
  • 18 FE5: Partecipazione diretta: il percorso esperienziale prevedere la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?
  • 19 FE6: Apprendimento esperienziale: il percorso esperienziale prevedere una fase di apprendimento attraverso la partecipazione diretta dell’ospite ad alcune attività?
  • 20 FE7: Approccio tematico: ogni percorso esperienziale è costruito a partire da un tema che lo caratterizza e che ne costituisce il filo conduttore
  • 21 FE8: Approccio estetico: l’approccio estetico, è uno degli elementi, assieme a quello della partecipazione diretta, alla base del concetto di “immersione”. Gli eventi che costituiscono “la messa in scena dell’esperienza” devono essere progettati in modo da dare importanza a tutti gli aspetti che possano influire sull’estetica: l’atmosfera, il senso del bello, il luogo scelto per l’esperienza, la trama (sceneggiatura) che deve essere coerente con il tema scelto ed il luogo individuato.
  • 22 FE9: Intrattenimento: il percorso esperienziale dovrebbe anche prevedere dei momenti di intrattenimento che arricchiscono e rendono piacevole l’esperienza.
  • 23 FE10: Immersione: Il principio di immersione è in realtà, la diretta conseguenza dell’applicazione dei principi di partecipazione diretta in un contesto multisensoriale e di approccio estetico. Tecniche immersive possono essere implementate per creare un ambiente scenico che aumenti il livello immersivo all’interno del percorso esperienziale.

Nota:

  • Il termine percorso esperienziale è sinonimo di “evento esperienziale”
  • Per ogni fattore vanno adottate anche le necessarie misure per la relativa misurazione e valutazione
  • I Fattori da FE1 a FE10 costituiscono “i dieci principi dei percorsi esperienziali”
  • Un percorso esperienziale che rispetti unicamente il primo principio è una semplice esperienza multisensoriale.
  • Un percorso esperienziale che rispetta il primo ed il secondo principio è una Esperienza Culturale Semplice (ECS).
  • Un percorso esperienziale che rispetta i primi sette principi è una Esperienza Culturale “autentica” (ECA). Tali principi sono obbligatori se si desidera realizzare un percorso esperienziale ECA
  • Un percorso esperienziale che rispetta tutti i dieci principi è una Esperienza Culturale “piena”. (ECP) Tali principi sono obbligatori se si desidera realizzare un percorso esperienziale ECP

 Fattori Base: Qualità tecnica

  • 24 (O) FB2 Competenza: Competenza tecnica del personale. Saper fare e saper fare bene significa saper fare in qualità.
  • 25 (R) FB12 Sicurezza: Assenza di pericoli per il pubblico, rispetto della normativa in materia di sicurezza.
  • 26 (R) FB13 Infrastrutture e Attrezzature: Qualità delle infrastrutture, dei materiali, delle attrezzature e degli strumenti

 Fattori Base: Qualità relazionale

  • 27 (R) FB1 Cortesia: Gentilezza, rispetto, considerazione e cordialità del personale nei confronti dell’utenza.
  • 28 (R) FB3 Empatia: Capacità dell’organizzazione, e, specificamente, dell’interfaccia con cui interagisce l’utente, di fornire un servizio personalizzato capace di andare incontro ai reali bisogni del singolo, nella sua specificità e individualità
  • 29 (R) FB5 Accoglienza: Ambienti gradevoli, accoglienti e confortevoli, gradevolezza nell’aspetto delle strutture, delle attrezzature e del personale, servizi di cortesia aggiuntivi.
  • 30 (R) FB6 Comunicazione: Disponibilità e capacità di ascolto delle parti interessati, informazioni complete relative ai servizi forniti, utilizzo di un linguaggio comprensibile.

Fattori Base: Qualità organizzativa

  • 31 (R) FB16: Accessibilità generale: Capacità di rendere accessibile il servizio legata a molteplici aspetti (orari di apertura adeguati, parcheggi, informazioni sugli orari di apertura, trasporti, ecc.) ed anche alla facilità di contatto e degli adempimenti

Fattori Base: Qualità sociale

  • 32 (O) FB14: Tutela: Applicabile soprattutto nel caso di beni culturali che potrebbero essere danneggiati da una non corretta fruizione. Questo fattore se esteso al concetto di sostenibilità potrebbe interessare anche la tutela del territorio e degli abitanti residenti nel territorio che ospita i beni culturali interessati al turismo (traffico, smog, aumento dei costi conseguenza ad una fruizione del territorio non all’insegna della sostenibilità)

Fattori di Equità/Accessibilità in base ai bisogni

  • 33) (R): Almeno uno dei fattori seguenti:
    • FA1: Accessibilità motoria
    • FA2: Accessibilità visiva
    • FA3: Accessibilità uditiva

ATTIVITA’ OPERATIVE: “MESSA IN SCENA”

Elementi di messa in scena

  • 34 (R) L’esperienza è caratterizzata da un tema che costituisce un filo conduttore per l’intero percorso
  • 35 (R): L’organizzazione ha inserito adeguati indizi positivi (stimoli) che armonizzano le impressioni?
  • 36 (R): L’organizzazione ha eleminato eventuali indizi negativi che distolgono dal tema?
  • 37 (R): L’organizzazione ha integrato l’esperienza con oggetti ricordo (souvenir)?

Controllo dei servizi e prodotti forniti dall’esterno

  • 38 (R): Laddove gli eventi esperienziali comprendono servizi affidati all’esterno, l’organizzazione ha implementato procedure per i controlli necessari affinché non influiscano negativamente con gli obiettivi previsti per gli stessi eventi?
  • 39 (R): Laddove gli eventi esperienziali comprendono prodotti forniti dall’esterno, l’organizzazione ha implementato procedure per i controlli necessari affinché non influiscano negativamente con gli obiettivi previsti per gli stessi eventi?

 VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

Monitoraggio e valutazione

  • 40 (O): L’Organizzazione ha determinato un insieme di fattori e gli indicatori di qualità che verranno sottoposti a monitoraggio e valutazione?   
  • 41 (R): L’organizzazione ha attuato un sistema per il controllo della qualità percepita?
  • 42 (R):l ’organizzazione ha attuato un sistema per l’analisi relativa ai controlli effettuati?
  • 43 (R): L’organizzazione conduce audit interni ad intervalli pianificati?
  • 44 (R): L’organizzazione ha messo in atto un sistema per la gestione delle non conformità e azioni correttive?
  • 45 (R): L’organizzazione ha messo in atto un sistema di miglioramento continuo?

Per l’applicazione dei requisiti previsti da questo standard si vedano le: Linee Guida per l’applicazione dei requisiti previsti dallo Standard VQE “Valutazione della Qualità Esperienziale”.

Articolo scritto da Ignazio Caloggero

Presidente Associazione Italiana Professionisti del Turismo (AIPTOC)

Ulteriori articoli sull’argomento: Speciale “Verso un Economia delle Esperienze”  

Per ulteriori informazioni: info@aiptoc.it 

Percorsi Formativi Professionalizzanti riconosciuti da AIPTOC – Area Interpretazione del Patrimonio Culturale e Cultura Esperienziale

Estratti dalla Banca Dati “Turismo Arti e Spettacolo”. Per la richiesta di riconoscimento dei vostri corsi: Riconoscimento Percorsi Formativi Esterni

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