Dalla Formazione “obsoleta” agli Standard Formativi basati sui risultati dell’apprendimento

Premessa

Progettare un percorso formativo professionalizzante che non sia obsoleto nelle metodologie e negli approcci adottati, impone di progettare partendo da quelli che sono i compiti lavorativi del professionista che si vuole formare e concentrandosi sui risultati dell’apprendimento che dovranno coincidere.

In base ai compiti, definiti in modo formale attraverso uno standard professionale,  si potranno quindi individuare le competenze, intese come capacità di utilizzare il sapere e il saper fare, rappresentano una combinazione di conoscenze, abilità e capacità personali, insieme al grado di autonomia e responsabilità richiesto per risolvere problemi o svolgere compiti, anche di natura complessa.

In sintesi, quindi, una competenza è la combinazione di conoscenze, abilità e un certo grado di autonomia e responsabilità, che permette ad una persona di agire in modo efficace e appropriato in una varietà di situazioni e contesti.

Il Progettista “obsoleto” della formazione pone subito la sua attenzione sulle modalità di erogazione, sui contenuti formativi, su termini quali “pratica e teoria” sull’importanza dei docenti, e su altri aspetti importanti ma non strategici. Il progettista moderno invece, prima di iniziare si concentra sui compiti lavorativi e di conseguenza sui risultati dell’apprendimento (learning outcomes) ottenuti alla fine del percorso di apprendimento e su che cosa si sarà in grado di fare dopo aver completato il percorso formativo.

Ovviamente su alcuni aspetti prettamente operativi, nell’ambito dell’attestazione di determinate competenze, potrà essere necessario verificare e valutare sul campo le conoscenze abilità e competenze acquisite.

In sintesi: “In un percorso formativo è importante cosa si è in grado di fare alla fine non tanto come è stato effettuato tale percorso.”

Approfondiamo in modo formale quanto detto in premessa.

Standard Formativi e Standard Professionali  

Una classificazione degli standard di riferimento per le qualifiche professionali e la formazione non formale e informale è stata storicamente basata su due approcci:

  • Standard Professionali (o standard occupazionali). Questi sono basati sulla logica dell’impiego e si concentrano sulle mansioni, i compiti e i risultati ottenuti in un contesto lavorativ Nella sostanza: “cosa sono in grado di svolgere in ambito lavorativo”
  • Standard Formativi (o di istruzione/formazione). Questi, invece, sono incentrati sulla logica dell’istruzione e della formazione. Si focalizzano su ciò che viene appreso, come viene appreso e come viene valutato l’apprendimento. In sostanza, riguardano il processo di acquisizione e valutazione delle conoscenze e delle competenze.

La necessità di integrare i due tipi di standard è sentita da anni in quanto tali standard nella sostanza non sono entità separate (mondo dell’istruzione e del lavoro), ciò ha fatto sì che gli standard formativi subissero negli anni una evoluzione concettuale che permettesse questa integrazione.

Gli standard formativi, che tradizionalmente erano formulati in termini di input dell’apprendimento (come discipline, contenuti formativi, programmi di studio e modalità di erogazione della formazione), sono evoluti verso una definizione basata sui risultati dell’apprendimento (learning outcomes). Questi risultati, ottenuti al termine del percorso di apprendimento, sono espressi in termini di Conoscenze, Abilità, Responsabilità ed Autonomia. L’attenzione, quindi, si è spostata non tanto sulla struttura del percorso formativo necessario per ottenere un titolo, ma piuttosto sulle competenze effettivamente acquisite al suo termine.

La convergenza e l’integrazione promosse dagli standard europei, come EQF ed ECVET, hanno portato alla definizione di standard legati all’apprendimento (sia formale, non formale che informale) espressi in termini di Conoscenze, Abilità e Autonomia e Responsabilità. Questi rappresentano sia gli standard professionali (riferiti al mondo del lavoro) sia gli standard formativi (riferiti al mondo della formazione). L’elemento chiave che collega questi due standard sono le competenze, che, come abbiamo visto, sono definite dal trinomio “Conoscenze, Abilità e Autonomia e Responsabilità”. Queste competenze rappresentano sia i risultati dell’apprendimento sia i requisiti necessari per svolgere specifici compiti lavorativi.

Chiariamo alcuni concetti attraverso delle definizioni.

Conoscenze (Knowledge)

Le conoscenze (il sapere) sono il risultato in termini di quantità informazioni assimilate a seguito di un percorso di apprendimento (formale, non formale o informale). Nella sostanza la funzione che più si adatta a questo concetto è: ricordare i contenuti appressi a seguito di un percorso di apprendimento. Le frasi più adatte alla conoscenza potrebbero essere: sapere, (ri)conoscere, ricordare, memorizzare, identificare, a questi verbi ovviamente andrebbe aggiunto il “cosa” -> “sapere cosa” “conoscere cosa”, “ricordare cosa”, ecc.

La conoscenza può essere classificata in vari modi, ad esempio:

  • Fattuale: conoscenza dei fatti: termini, elementi, dettagli specifici
  • Concettuale: conoscenza dei concetti: relazioni tra i vari elementi, conoscenza di teorie, modelli e strutture
  • Procedurale: conoscenza dei modi di operare, dei metodi, dei criteri
  • Metacognitiva: conoscenza delle strategie, dei compiti cognitivi, conoscenza di sé stessi

Altre distinzioni possono essere: conoscenza teorica/pratica, esplicita/implicita, ed altri termini che assumono un significato in funzione del contesto in cui il termine “conoscenza” è utilizzato.

Il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) fornisce la seguente definizione di conoscenze:

Conoscenze (EQF)

Risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.

Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche (Allegato 1 EQF).

Abilità (Skills)

Le abilità (il saper fare) (o capacità di applicare il sapere) sono l’insieme delle capacità necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi specifici.

Nella sostanza determina il “cosa si è in grado di svolgere” o “saper fare” dopo un percorso di apprendimento (formale, non formale o informale).

I termini abilità e capacità non sono la stessa cosa. Possiamo pensare che le capacità sono il risultato di un qualcosa che potremmo dire sia stato ereditato e che costituiscono delle caratteristiche individuali (che abbiamo dentro di noi e che in genere sono poco modificabili) mentre le abilità sono in genere il risultato di un esercizio e che possono essere migliorati grazie proprio ad un continuo esercizio.

Il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) fornisce la seguente definizione di abilità:

Abilità (EQF)

Capacità di applicare le conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi.

Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti); (Allegato 1 EQF)

Competenza (Competence)

Le competenze (capacità di utilizzare il sapere ed il saper fare) costituiscono un elemento combinatorio che tiene conto delle conoscenze, abilità e capacità personali necessarie per risolvere un problema o svolgere un compito anche complesso.

Le competenze così come le abilità vanno descritte attraverso una serie di verbi da usare in forma attiva che andranno specificati e contestualizzati di volta in volta.

Il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) fornisce la seguente definizione di competenza:

Competenza (EQF)

Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.  (Allegato 1 EQF)

Le competenze, nel quadro EQF (versione del 2017) sono indicate come “responsabilità e autonomia”.

Responsabilità e autonomia (EQF)

Capacità del discente di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile. (Allegato 1 EQF)

Notare la differenza dei verbi usati nelle abilità (applicare) e nelle competenze (utilizzare). La capacità di utilizzare comporta per certi aspetti un livello più alto di padronanza di un insieme strutturato di conoscenze, abilità e capacità personali necessarie a svolgere un compito ed implica un certo grado di responsabilità ed autonomia della persona che svolge tale compito

Una ulteriore definizione data questa volta dal quadro normativo nazionale è la seguente:

Competenza (D.lgs 13/2013)

comprovata   capacità   di   utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale. (D.lgs 13/2013 art.2 comma 1 lettera e)

Risultati dell’apprendimento (EQF)

Descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento; sono definiti in termini di conoscenze, abilità e responsabilità e autonomia

Tale definizione è sostanzialmente simile a quella data nel sistema ECVET

Cenni al Ciclo delle Competenze  

La classificazione degli standard di riferimento per le qualifiche professionali e la formazione acquisita in contesti non formali e informali ha tradizionalmente seguito due principali approcci: gli Standard Professionali (o standard occupazionali) e gli Standard Formativi (o di istruzione/formazione). Con il passare degli anni, è emersa l’esigenza di integrare questi due tipi di standard, poiché, in realtà, non rappresentano entità distinte ma convergono nelle esigenze del mondo dell’istruzione e del lavoro.  Uno strumento utile all’integrazione degli standard professionali (SP) e formativi (SF) è proprio il modello denominato “Ciclo delle Competenze” a cui si rimanda per gli approfondimenti del caso.

Il Ciclo delle Competenze si basa sui seguenti elementi (o fasi):

  • 1) Individuare la Professione (Chi): L’insieme di riferimento sono le Professioni (P), che è da intendersi un insieme dinamico che fotografa lo stato di fatto ad un dato momento, del mondo delle professioni; pertanto, è suscettibile di evoluzione continua.
  • 2) Definire i Compiti (Cosa): L’insieme di riferimento sono i Compiti (Tasks). Per ogni professione, è essenziale definire i compiti e le attività specifiche che caratterizzano il relativo ruolo professionale
  • 3) Individuare le Aree di Competenza (Dove): L’insieme di riferimento sono le Aree di Competenza, che contengono i singoli settori tematici di competenza, all’interno dei quali sono individuabili le competenze necessarie per svolgere i compiti e le attività assegnate alla professione.
  • 4) Individuare le Competenze (Come): L’insieme di riferimento sono le competenze (Competences), che una volta specificato il compito associato, sono a loro volta definite attraverso le seguenti componenti:
      • Conoscenze (Knowledge) (Sapere)
      • Abilità (Skills) (Saper fare o capacità di applicare il sapere)
      • Livello di Autonomia e Responsabilità (responsibility and autonomy level): Livello richiesto di capacità di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile. Tale livello è associato ad uno degli otto livelli di cui alla classificazione QNQ/EQF)
  • 5) Formare (Con che cosa): L’insieme di riferimento sono gli strumenti, le tecniche, i metodi e i programmi di formazione utilizzati per sviluppare o migliorare le competenze identificate nella fase 4. Si tratta di determinare come un individuo può acquisire o perfezionare le competenze necessarie per una determinata professione. Il percorso formativo dovrebbe basarsi sugli esiti dell’apprendimento (learning outcomes) raggiunti al suo termine. Questi esiti devono garantire l’acquisizione delle competenze necessarie per svolgere i compiti associati al ruolo professionale preso a riferimento. La formazione può essere iniziale, per ottenere le competenze, o di aggiornamento, per mantenerle; da qui la ciclicità delle fasi descritte

Le diverse fasi del Ciclo delle Competenze, come l’individuazione della professione, la definizione dei compiti, l’individuazione delle aree di competenza e delle competenze stesse, nonché la formazione, sono tutte interconnesse e si influenzano a vicenda. Il Ciclo delle Competenze può essere visto come un ponte tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Esso fornisce un quadro di riferimento per identificare, definire e sviluppare competenze che siano sia pertinenti per le esigenze del mercato del lavoro, sia basate su solide basi educative e formative.

Il collegamento tra le fasi del Ciclo delle Competenze è gli standard professionali e formative è quindi il seguente:

  • Standard Professionali (SP)
    • Individuare la Professione (Chi)
    • Definire i Compiti (Cosa)
    • Individuare le Aree di Competenza (Dove)
    • Individuare le Competenze (Come)
  • Standard Formativi (SF)
    • Formazione (Training) (con che cosa)

Quadro delle Competenze del Turismo, delle Arti e del Patrimonio Culturale: “Tourism, Arts and Heritage Competence Framework (TAH-CF)”

Il Quadro (Framework) di riferimento delle competenze richieste e applicate nel settore Turistico, delle Arti e del Patrimonio Culturale, denominato Tourism, Arts, Heritage Competence Framework (TAH-CF) è composto da competenze richieste, con particolare riferimento alle professioni intellettuali e di elevata specializzazione nei settori presi a riferimento.  Questo Quadro TAH-CF è stato sviluppato in linea con il Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF) e alla Raccomandazione 2009/C 155/02 (Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale – ECVET).

Elaborato inizialmente nel 2019, il Quadro TAH-CF è stato poi aggiornato nel 2022 e ha subito una significativa revisione nel 2023. Quest’ultima modifica ha segnato la transizione dal modello basato sulle “4 Dimensioni delle Competenze” al nuovo approccio del “Ciclo delle Competenze”.

La versione attuale del Quadro TAH-CF rappresenta un punto di partenza, non un punto di arrivo. L’obiettivo è creare un quadro condiviso tra i vari stakeholder del settore turistico-culturale. Si spera che altri protagonisti del settore partecipino attivamente e collaborativamente alle future revisioni. In questo contesto, il progetto incoraggia la partecipazione di studiosi, associazioni, enti pubblici e privati. Chiunque desideri contribuire può manifestare il proprio interesse inviando una mail all’Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali all’indirizzo: info@aiptoc.it

Al Quadro TAH-CF sono inoltre associati due standard di riferimento ad esso collegati (cliccate sul nome dello standard per approfondire):

  • SP/TAH-CFStandard Professionale (SP) utilizzato per la costruzione o ridefinizione di profili professionali basati sul quadro TAH-CF e relativo alle professioni non regolamentate riferibile ai settori turistici, delle Arti e dello Spettacolo e del Patrimonio Culturale. Lo schema, almeno nelle linee di principio, può comunque essere utilizzato anche per altre professioni.
  • SF/TAH-CF: Standard Formativo (SF) utilizzato per la descrizione di percorsi formativi basati sul quadro TAH-CF ma che può essere utilizzato per qualsiasi percorso formativo relativo ad Apprendimenti Formali e Non Formali.

Per chi volesse approfondire l’argomento: Quadro delle Competenze del Turismo, delle Arti e dello Spettacolo: “Tourism, Arts and  Entertainment Competence Framework (TAH-CF)”  

Ignazio Caloggero

Presidente Nazionale Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali (AIPTOC)